2012-10-15 14:57:44

Sinodo. La testimonianza di una laica francese: portare la speranza dov’è vuoto e dolore


Riannunciare Cristo nei deserti spirituali di oggi. E’ il mandato affidato dal Papa alla Chiesa in apertura dell’Anno della Fede. Una missione che vede il coinvolgimento particolare dei laici in una società spesso dimentica di Dio. Significativa in tal senso in Francia l’esperienza delle Ausiliarie dell’apostolato, laiche che, su mandato del vescovo, offrono la loro testimonianza di vita cristiana nei vari contesti della società. Il nostro inviato al Sinodo Paolo Ondarza ha raccolto la testimonianza di una di loro, Chantal Le Rique, proveniente dall’arcidiocesi di Parigi e uditrice al Sinodo:RealAudioMP3

R. – Ci sono molte, molte persone che non hanno più nessuna speranza. Per me è un dramma. Noi laici ed io stessa, nel luogo in cui mi trovo, posso aiutare a capire il mio prossimo che la vita vale qualcosa, che c’è una speranza, che non siamo destinati al “nulla”. Inoltre, anche noi credenti possiamo ricevere molto da tutta questa gente, lontana dalla fede, perché attraverso le loro domande può dire qualcosa a noi cristiani. La nostra sfida è quella di affidarci completamente a Dio, nel luogo in cui siamo, perché Lui possa agire nella storia.

D. – E la gente come vi accoglie?

R. – La nostra è una vocazione molto discreta: la gente non sa, per esempio, che io sono un’ausiliaria dell’apostolato, ma sa che sono cristiana. Questo viene accettato, perché si accetta il fatto che ognuno possa avere la propria filosofia di vita. Quindi, a questo livello sono accettata. Ma accettare poi il messaggio del Vangelo è tutt’altra cosa. Comunque, spesso la gente, sapendo che siamo cristiani, viene da noi per sapere cosa sia la Chiesa cattolica o per affidarci una sofferenza. In questo ambito, noi possiamo dire qualcosa alla gente della speranza che viene dalla nostra fede.

D. – E’ forse nel momento della sofferenza che la gente più si rivolge a Dio...

R. – Sì, senz’altro. Di sofferenze ne vediamo ogni giorno. Spesso da noi vengono persone che hanno vecchie sofferenze, mai risolte.

D. – Quanto è importante, secondo lei, oggi, la formazione del laicato per l’evangelizzazione? Quanto è importante non improvvisarsi nel messaggio del Vangelo?

R. – E’ importantissimo. Io ho avuto, con altre persone a Parigi, la possibilità di ricevere una formazione sul Concilio e qui al Sinodo mi rendo conto dell’importanza di conoscere le Costituzioni del Concilio. Perché li dentro c’è veramente tutto.

D. – Aprendo l’Anno della Fede, il Papa ha invitato ad andare nei deserti del mondo per “irrigarli” con l’acqua viva di Cristo. Spesso i valori religiosi tendono ad essere respinti, rifiutati un po’ in tutto il Vecchio continente. Allora come operare? Come portare Cristo?

R. – La gente non capisce più il messaggio della Chiesa, vede in essa un’autorità. E da noi in Francia l’autorità viene sempre respinta, di qualsiasi tipo essa sia.

D. – E’ un messaggio che viene visto come dato dall’alto?

R. – Esatto. E la gente non vede, non capisce come quel messaggio di vita possa raggiungerli. Penso, però, che noi Chiesa dobbiamo andare verso questa gente per capire come farci ascoltare. Sta a noi inventare i mezzi per essere ascoltati, perché è inutile parlare se non ci ascoltano.

D. – E non c’è il rischio di essere rifiutati in nome della laicità?

R. – Senz’altro. La maggioranza della gente, però non pensa alla laicità e a tutte queste cose: le preoccupazioni della gente riguardano le difficoltà concrete della vita.

D. – Sono questi i deserti del mondo, i luoghi cioè in cui la gente aspetta il messaggio del Vangelo?

R. – Sì, i deserti sono ad esempio nel mondo del lavoro: il lavoro non è più concepito come un luogo di sviluppo della persona. La convinzione è che il lavoro debba essere produttivo, redditizio. Penso che nell’ambiente di lavoro, noi cristiani, dobbiamo aiutare a ritrovare il senso cristiano del lavoro, il senso della difesa dei diritti di quelli che soffrono nel mondo del lavoro.







All the contents on this site are copyrighted ©.