2012-10-15 14:36:13

Sicurezza alimentare: convegno a Roma per la Giornata mondiale dell’alimentazione


“Le cooperative agricole nutrono il mondo”: è il tema dell’odierna Giornata mondiale dell’alimentazione celebrata dall’Onu presso la sede centrale dell’Organizzazione per l’Agricoltura e l’Alimentazione a Roma (Fao). Il 2012 le Nazioni Unite hanno voluto dedicarlo alle cooperative “per sottolineare i molti modi concreti in cui cooperative agricole e organizzazioni di produttori contribuiscono ad assicurare la sicurezza alimentare, a generare occupazione e a liberare le persone dalla povertà” ha dichiarato il brasiliano José Graziano da Silva, direttore generale della Fao. Su scala mondiale non cenna a diminuire il numero di persone, in tutto 870 milioni, che vivono in condizioni di perenne insicurezza alimentare e sono quasi tutte concentrate in paesi in via di sviluppo, ad eccezione di 16 milioni che invece risiedono in paesi sviluppati. Se si includono tutti i soggetti che soffrono di malnutrizione il dato raggiunge il miliardo e mezzo. “Questa minaccia non viene ancora valutata come una priorità” ha avvertito Olivier De Schutter, Relatore speciale Onu per il diritto all’Alimentazione. La situazione più critica riguarda i paesi dell’Africa sub sahariana, più colpiti da siccità cambiamenti climatici. Secondo il rapporto “State of Food Insecurity in the World 2012”, presentato a Roma la scorsa settimana, nell’ultimo decennio, in Africa la situazione è peggiorata passando da 175 milioni a 239 milioni di persone malnutrite, con 20 milioni che si sono aggiunti negli ultimi quattro anni a causa di carestie e conflitti. Progressi significativi sono stati invece registrati in Asia, America Latina e Oceania. A pesare negativamente sul quadro alimentare globale sono stati gli ultimi rincari dei prezzi degli alimenti di base come conseguenza del calo dei raccolti di cereali in diversi paesi produttori. D’altra parte, ha sottolineato la Fao, negli ultimi 30 anni sono crollati gli investimenti e gli aiuti al settore agricole, passati da 20% a soli 4% oggi. L’altro fenomeno, noto come ‘land grabbing’, preoccupante è quello dell’acquisto o affitto di terreni agricoli nei paesi del Sud del mondo, a condizioni molto vantaggiose, da parte di paesi emergenti e società straniere. Per riflettere non solo sulle problematiche della fame nel mondo, ma anche sulla corretta alimentazione e la gestione degli sprechi, si è tenuto ieri a Roma il convegno “Alimentare la Terra. Coltivare il futuro”. Vi hanno preso parte economisti, esperti e rappresentanti del campo delle Nazioni Unite. Al dibattito conclusivo, sono intervenuti tra gli altri anche il ministro degli Esteri italiano, Giulio Terzi, e il direttore generale della Fao, José Graziano da Silva. Ma cosa si può fare in Italia nell’ambito della sicurezza alimentare? Debora Donnini lo ha chiesto a Rita Mannella, coordinatore delle organizzazioni dell’Onu a Roma per il Ministero degli Esteri:RealAudioMP3

R. – Ci sono tante cose. Prima di tutto, da un punto di vista privato intendiamo promuovere un principio di consapevolezza e di condivisione del fatto che tutti possiamo, nel nostro piccolo, contribuire non solo dando un apporto personale, ma anche come opinione pubblica, perché i nostri politici sentano quanto sia viva e sentita la tematica della sicurezza alimentare. Questa è una sensibilizzazione dalla base che noi stiamo cercando di promuovere anche attraverso le campagne presso i giovani. Domani, insieme col ministero della Pubblica Istruzione abbiamo organizzato una campagna per tutte le scuole italiane mettendo a disposizione anche materiale didattico.

D. – Una delle sessioni del Convegno si intitola “Detesto buttare il cibo”: ci sono anche campagne per insegnare alle persone a non sprecare il cibo?

R. - Noi stiamo cercando di fare proprio questo: insegnare il rispetto del cibo. In Italia, ogni anno, 149 chili di cibo per persona, inclusi i lattanti, vengono buttati via. E’ importante invece ricominciare a stare più attenti quando si fa la spesa, proprio per alimentare questo senso di rispetto nei confronti del cibo, perché all’interno di queste eccedenze alimentari è contenuta tutta una serie di componenti - fra cui la forza lavoro, la materia prima, l’acqua, l’energia – che, buttando queste eccedenze, vengono sprecate.

D. – In base all’ultimo Rapporto sull’insicurezza alimentare del 2012, presentato da poco, emerge che in realtà la malnutrizione è calata rispetto al 1990, quindi a più di 10 anni fa. Però, questo calo si registra soprattutto in Asia e in America Latina, mentre in Africa c’è ancora un incremento. Perché?

R. - Per le politiche che hanno adottato molti di questi Paesi, come il Brasile e l’India. Vediamo che molti di questi hanno adottato politiche “zero hunger” che sono specificatamente fatte per i poveri, per ridurre la fame.

D. - La Cooperazione italiana è in prima linea sulla questione della lotta alla malnutrizione, alla fame: quali sono i progetti che sta portando avanti?

R. – I progetti importanti, purtroppo con questi tagli, cercano di essere il più mirati possibile. Si sta cercando di dare priorità a quei progetti che permettono una migliore comunicazione fra i vari Paesi, in Africa: in un villaggio sono produttori di manioca e tutto quello che non viene utilizzato va sprecato; nel villaggio accanto sono produttori di riso e tutto quello che non viene utilizzato, viene sprecato… Semplicemente, mettere in contatto queste due regioni può permettere di sfamare, nelle diverse stagioni, molte più persone. E’ molto importante anche lavorare nelle infrastrutture, perché è quello che in particolare manca: la commercializzazione dei prodotti, la conservazione… Bisogna aiutare questi Paesi a migliorare il sistema produttivo impedendo molti sprechi. In alcuni Paesi, si spreca addirittura l’80% della produzione, per esempio nella frutta… Queste sono tutte cose che con un po’ più di organizzazione tecnologica, di infrastrutture, con strutture che permettano la conservazione, potrebbero essere aiutate e migliorate. E’ su questo che dobbiamo basare i nostri progetti per il futuro.

Ultimo aggiornamento: 16 ottobre







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