Iraq: Anno della Fede "per i cristiani a contatto con il volto del Crocifisso"
“Ammiro i cristiani di Baghdad, di Mossoul, della Siria, della Palestina, che quotidianamente
sono a contatto con il volto del Crocifisso e continuano a sperare e a lavorare per
la pace”: lo ha detto mons. Giorgio Lingua, nunzio apostolico in Giordania ed Iraq,
che il 12 ottobre, a Baghdad, ha tenuto l’omelia della messa di apertura dell’Anno
della fede in Iraq. Alla celebrazione, presieduta da mons. Jacques Isaac, ausiliare
patriarcale caldeo, hanno partecipato anche rappresentanti di altre chiese. Il nunzio
- riporta l'agenzia Sir - ha riferito di alcune storie di rifugiati siriani in Giordania
e si è detto “sconvolto”. “So - ha aggiunto - che molti di voi hanno conosciuto e
sperimentato simili atrocità. E mi domandavo: Dov’è l’amore di Dio nel dolore degli
innocenti, nei carcerati torturati, nel dramma degli orfani, nelle sofferenze dei
malati, nelle paure dei perseguitati, nel pianto dei disperati, nella solitudine degli
anziani abbandonati, nei poveri disprezzati, nella precarietà di chi non trova lavoro,
nell’angoscia di chi muore di fame in mezzo all’indifferenza del mondo? Ma non dobbiamo
dimenticare che il Risorto è il Crocifisso!”. Da qui l’appello di mons. Lingua ad
abbandonarsi “alla volontà di Dio, non nella rassegnazione di chi pensa: ‘le cose
dovrebbero andare meglio, purtroppo vanno così, sia fatta la Sua volontà!’” ma nella
consapevolezza che “possiamo compiere la sua volontà”. (R.P.)