Cambogia: la morte a Pechino dell'ex re Norodom Sihanouk
Norodom Sihanouk, già re della Cambogia, è morto domenica in un ospedale della capitale
cinese, dopo essere stato colpito da un infarto. Il re, che ha passato molti anni
a Pechino per motivi politici e per cure, aveva 89 anni. Per espresso suo desiderio,
il suo corpo sarà portato in Cambogia e cremato. Le sue ceneri verranno sepolte nel
palazzo reale di Phonm Penh. Il suo assistente, principe Sisowath Thomico, ha fatto
notare che il suo sovrano parente è morto nell'ultimo giorno di Pchum Ben, la festa
dei morti. Sebbene avesse abdicato nel 2004 a favore di suo figlio Norodom Sihamoni,
la figura del re era ancora molto popolare nel Paese, e considerato quasi una divinità
soprattutto nel mondo contadino. Durante il suo ultimo periodo in Cambogia - grazie
anche all'intervento di sua moglie, la regina Monique - egli ha riaperto le relazioni
diplomatiche con la Santa Sede (1994), confermando i passi per libertà religiosa della
Chiesa cattolica, iniziati alcuni anni prima. Il principe Thomiko ha detto che la
vita di Sihanouk "appartiene alla Cambogia e alla storia". In effetti nella sua vita
si riscontrano tutte le contraddizioni e le speranze del Paese, passato in alcuni
decenni da colonia francese a dittatura militare, poi comunista, fino a una discreta
democrazia. Il ministero cinese degli esteri ha diffuso un comunicato in cui si esprimono
condoglianze per la morte di Sihanouk, definito "un grande amico del popolo cinese”.
(L.F.)