Appello per il Mali al Sinodo: nel Nord gli integralisti vogliono imporre la Sharia
Mentre l’Unione Europea esprime preoccupazione e pensa ad un’eventuale missione militare
in Mali, la grave crisi in corso nel Paese dell’Africa occidentale è stata al centro,
ieri, delle preghiere dei Padri sinodali. Al microfono di Paolo Ondarza sentiamo
mons. Jean-Baptiste Tiama, vescovo di Sikasso, presidente della Conferenza
Episcopale del Mali:
R. - Nel nostro
Paese viviamo una situazione davvero molto drammatica. Dal 1992 fino ad oggi abbiamo
vissuto in pace ed in tranquillità, ma dal mese di gennaio 2012 stiamo assistendo
ad un intervento islamista nel Nord. Ed oggi gli estremisti islamici occupano i due
terzi del Paese e vogliono imporre la legge islamica. Questo è dannoso per le altre
religioni e per la laicità dello Stato. L’esercito, purtroppo, non ha il potere materiale
per affrontare la situazione. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutto il mondo, dunque,
soprattutto dell’Onu.
D. - La Chiesa come vive tutto questo, come partecipa
alle difficoltà della popolazione?
R. - Finora la Chiesa è sempre stata con
la gente. Agiamo attraverso le strutture sociali: dispensario, scuole, soprattutto
la Caritas che fa molto per lo sviluppo del Paese. Così facciamo evangelizzazione
a quel 2,5 per cento di cristiani presenti nel Paese, cercando soprattutto di formare
laici e sacerdoti. Abbiamo, infatti, un Seminario maggiore, dove formiamo i nostri
sacerdoti, per poterli poi mandare come missionari nel nostro Paese. Il Nord del Mali,
infatti, è composto per il 100 per cento di musulmani. Solo al Sud sono presenti i
cristiani che crescono pian piano. Siamo contenti di quello che facciamo, perché ogni
anno a Pasqua celebriamo battesimi. Questo vuol dire che c’è gente che accoglie il
messaggio cristiano e si converte.
D. - Tutto questo è la nuova evangelizzazione
in Mali?
R. - Sì, possiamo definire così la nuova evangelizzazione in Mali.
Prima c’erano i missionari che venivano da fuori, ma adesso hanno consegnato il Paese
agli abitanti del Mali. Questi ultimi adesso cercano di trovare i mezzi spirituali
e umani per proseguire l’evangelizzazione.