Alle scuole non statali 233 milioni. La Fidae: una buona notizia 'parziale'
Il governo italiano è al lavoro sulla Legge di Stabilità. Possibile la modifica di
alcuni dei punti più contestati come norma che introduce i tagli alle detrazioni in
modo retroattivo e la stretta sui permessi ai dipendenti pubblici con familiari disabili.
Il provvedimento autorizza la spesa di 233 milioni di euro per il 2013 per il rifinanziamento
delle scuole non statali. Alessandro Guarasci ha sentito don Francesco
Macrì, presidente della Fidae, la federazione istituti attività educative
R. - Certamente
una buona notizia. Una buona notizia potremmo dire “parziale”, nel senso che questo
reintegro andrebbe a ricostituire la somma già prevista lo scorso anno. Una somma,
però, irrisoria rispetto ai bisogni delle scuole: copre, infatti, una parte minima
delle spese di gestione delle scuole dell’infanzia, delle scuole primarie; mentre,
esclude quasi totalmente le scuole secondarie, di primo grado e di secondo grado.
D.
- Ma, secondo lei, si va facendo strada una mentalità secondo cui anche le scuole
non statali fanno un servizio pubblico?
R. - A livello di opinione pubblica
c’è stata una crescita della consapevolezza di questo diritto, che è un diritto umano,
fondamentale, il cui titolare è il soggetto, quindi, il ragazzo e la famiglia che
lo rappresenta. C’è stata questa crescita, di questa cultura; però, a livello poi
parlamentare, legislativo non c’è stato un corrispettivo.
D. - A livello europeo
che cosa succede?
R. - Recentemente, c’è stata l’approvazione di una risoluzione
importante, che spinge i vari stati ad intervenire, a sostenere le scuole paritarie,
nel senso di garantire il diritto di libera scelta della famiglia. È una risoluzione
approvata il 4 ottobre di quest’anno, risoluzione che non fa altro che andare a riprendere
sostanzialmente i principi già enunciati da un’altra famosissima risoluzione, del
1984.