2012-10-14 10:58:04

Elezioni in Montenegro: favorito il centrosinistra dell'ex premier Djukanovic, filo-europeista


Elezioni anticipate oggi in Montenegro: si tratta della terza tornata elettorale nel Paese, indipendente dalla Serbia dal 2006. Grande favorita è la coalizione di centrosinistra, guidata dall'ex premier Milo Djukanovic, favorevole ad accelerare l'adesione all’Unione Europea. Per un bilancio del governo Djukanovic, Giancarlo La Vella ha intervistato Luka Zanoni, direttore del sito web “Osservatorio Balcani-Caucaso”:RealAudioMP3

R. – Djukanovic sta dominando da anni la scena politica del Montenegro. A lui va dato il pregio di essere riuscito ad ottenere l’indipendenza. Ed è una cosa su cui ha puntato anche in questa campagna elettorale, creando un nuovo confronto tra chi è pro e chi è contro l’indipendenza.

D. - In questa fase di crisi economica globale, qual è la situazione di un Paese di nuova formazione, come il Montenegro?

R. – Il Montenegro si trova in una situazione economica piuttosto grave. Le varie privatizzazioni che ci sono state, tra cui quella dell’alluminio, sono state una sorta di fallimento, perché gli investitori russi e anche italiani hanno fatto tutti un piccolo passo indietro. Alla luce di questa situazione difficile, Djukanovic si ripresenta un’altra volta. Rappresenta in qualche modo “la certezza” di fronte all’incertezza. Non è l’uomo nuovo e punta sulla questione europea, perché la considera appunto un nuovo cavallo di battaglia.

D. – E a proposito delle istanze europee, a che punto è il processo di adesione a Bruxelles?

R. – Il Montenegro, in effetti, è uno dei Paesi che più si è spinto in avanti, lungo il percorso di integrazione europea. Ha avuto una data di avvio dei negoziati ed è un pezzo più avanti della Serbia, per esempio, che ha solo lo stato di Paese candidato.

D. – Che cosa rimane dell’esperienza federale con la Jugoslavia e poi di quella successiva, dell’unione con la Serbia?

R. – Rimangono rapporti di buon vicinato, diciamo così. Una delle polemiche, per rimanere nell’ambito della campagna elettorale, è stata la questione del Kosovo. Ovviamente, quando il Kosovo è diventato indipendente il Montenegro ha poi riconosciuto l’indipendenza e quindi si è mosso su un binario diverso, alternativo a quello della Serbia. Ci sono buoni rapporti con la Croazia, ma con Belgrado c’è stata un po’ di frizione, sia riguardo alla questione del Kosovo appunto, sia riguardo ad altre questioni, che possono essere la lingua, la Chiesa e così via. Una volta erano insieme, poi si sono divisi, e quindi si è accentuato lo iato tra il Montenegro e la Serbia.







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