Rieletto Chávez i vescovi venezualani denunciano ancora l'iniquità sociale nel Paese
Luis Badilla Morales, Radio Vaticana Come
hanno notato i vescovi venezuelani, anche dopo la rielezione di Chávez, nel Paese
restano in piedi i soliti problemi sociali. Primo fra tutti quello gravissimo dell’iniquità.
Ci si domanda fino a quando il governo potrà continuare, in piena crisi economica,
a mantenere la parte più povera della popolazione, che è la maggioranza, in uno stato
di assistenzialismo. Dietro queste disparità non ci sono solo gli effetti di una cattiva
globalizzazione ma anche le politiche economiche del governo che hanno favorito per
molti anni questa situazione dello stato sociale, destinando solo a una ristretta
oligarchia gli introiti del petrolio. La Conferenza episcopale venezuelana,
a distanza di alcuni giorni dalla vittoria elettorale di Chávez, ha emesso un comunicato,
firmato dai vescovi membri del Comitato permanente, nel quale i presuli si complimentano
con il presidente per la sua rielezione e si congratulano con la popolazione per aver
saputo accogliere in massa l’invito - giunto da più fronti - ad andare a votare.
Più del 90 % degli elettori sono infatti andati alle urne, un dato sorprendente per
un paese latino-americano. La Chiesa ritiene che questo risultato sia di buon auspicio
per il futuro della Nazione perché significa che c’è consapevolezza e voglia di partecipare.
Certo non è sufficiente, perché la questione più importante è oggi il mantenimento
delle promesse da parte del presidente rieletto. (Intervista a cura di Fabio Colagrande)