2012-10-12 16:10:53

Campagna del Fondo Ambiente Italiano: "Ricordati di salvare l'Italia"


“Ricordati di salvare l’Italia”: si propone con questo slogan la campagna nazionale di raccolta fondi del FAI, Fondo Ambiente Italiano, in corso fino al 28 ottobre. Con un sms al numero 45503 è possibile donare due euro per sostenere tre progetti di valorizzazione del patrimonio artistico e paesaggistico su cui il FAI intende impegnarsi prossimamente in Puglia, Emilia e Liguria. Per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla risorsa rappresentata per l’Italia dai suoi beni culturali, domenica 21 ottobre, in 70 città, si svolgerà anche un’originale maratona. Ma perché gli italiani sembrano amare così poco il loro Paese? Adriana Masotti ne ha parlato con Ilaria Borletti Buitoni, presidente del FAI: RealAudioMP3

R. – Io credo che gli italiani amino l’Italia, ma credo che la cultura del paesaggio e l’attaccamento, la consapevolezza del patrimonio culturale monumentale, sia purtroppo molto bassa. Non c’è stata nella scuola una spinta perché sia più alta, le istituzioni non hanno dato un buon esempio… Il risultato è che negli italiani - anche se secondo me questa situazione sta cambiando - c’è una consapevolezza veramente poco diffusa di quanto questo patrimonio culturale debba essere protetto, conservato e valorizzato.

D. – Da qui anche la campagna nazionale del FAI…

R. – Proprio per lanciare un appello e l’appello è: primo, valorizzando il patrimonio culturale si può anche creare sviluppo e quindi creare occupazione; secondo, bisogna che i cittadini si rendano conto che devono rappresentare una sollecitazione per le istituzioni. Il FAI rappresenta in questo anche una voce di stimolo alla politica e alle istituzioni sui temi che riguardano la tutela e la valorizzazione del patrimonio eccezionale di cultura, di storia, di natura che ha il nostro Paese.

D. - Quando di stratta di soldi si sta sempre molto attenti: a cosa serviranno i due euro che siamo invitati tutti a devolvere al FAI attraverso questa iniziativa?

R. – Intanto c’è da dire che un sms al 45503 di due euro non è, per fortuna, una spesa che si può considerare eccessiva. Noi destineremo il ricavato di questa campagna in particolare a tre progetti. Uno è un’abbazia in Puglia, in provincia di Lecce, l’abbazia romanica di Santa Maria di Cerrate che ci è stata data dalla provincia, quindi è un bene pubblico, per 30 anni, per essere restaurata e riaperta al pubblico. E il Salento è una zona di straordinaria bellezza…. Poi a Finale Emilia, che è stato l’epicentro del terremoto, c’è il municipio che è un bellissimo edificio neoclassico; è stato affidato al FAI e noi lo restaureremo. Come per l’Aquila, quando abbiamo restaurato la Fontana delle 99 cannelle, questo sarà il nostro contributo alla ripresa dopo il terremoto. Poi c’è Punta Mesco che è un grande progetto di natura in Liguria. La Liguria è stata travolta da frane, inondazioni, in tempi purtroppo molto recenti e Punta Mesco sarà proprio un esempio di come si può recuperare il paesaggio anche preservandolo da questo tipo di eventi.

D. – Nel corso della campagna, domenica 21 ottobre, ci sarà anche un’altra iniziativa aperta a tutti, la FAI-MARATHON che è una maratona che si corre con gli occhi: cosa significa?

R. - E’ una maratona che avverrà in circa 70 città italiane. Sul nostro sito, , si vede quali città parteciperanno. E’ una maratona, io dico, anche per pigri, nel senso che lo scopo non è la competizione agonistica ma, camminando nella città in cui si vive, nel paese in cui si vive, lo scopo è la conoscenza di quello che è in quel luogo il patrimonio artistico, storico, monumentale. Quindi è di nuovo una grande manifestazione che serve per accrescere il livello di sensibilità e di consapevolezza, perché senza quello è difficile che la politica dei beni culturali nel nostro Paese possa cambiare.

D. – Siamo in un tempo di crisi economica, è il momento giusto per parlare di arte, di cultura, di paesaggio?

R. – Secondo me è proprio questo il momento per farlo. L’Italia ha perso molte vocazioni produttive, molte aziende se ne sono andate e cosa ci rimane? Ci rimane uno straordinario patrimonio che se fosse valorizzato si tradurrebbe in sviluppo e in occupazione. Quindi io penso che proprio in questo momento dobbiamo riflettere su un tipo di sviluppo diverso in Italia.








All the contents on this site are copyrighted ©.