Anno della Fede. I giovani della Papua Nuova Guinea: il Vangelo per dire “no” alle
dipendenze
L’Anno della Fede è, per i giovani della Papua Nuova Guinea, “una potente opportunità
e un invito a riscoprire il Vangelo per dire ‘No’ alla droga, al consumo di alcolici,
al libertinaggio e al disordine in campo sessuale”. Lo afferma, in un messaggio inviato
all’agenzia Fides, padre Shanthi Puthussery del Pontificio Istituto Missioni Estere,
coordinatore nazionale della Pastorale giovanile in seno alla Conferenza episcopale
della Papua Nuova Guinea. Padre Shanti si sofferma sulla cosiddetta “generazione perduta”,
cioè sulla fascia dei giovani fra i 15 e i 20 anni che, nel contesto del Paese, vive
rilevanti problematiche sociali: “Moltissimi di questi giovani sono già danneggiati
e quasi distrutti dall’uso della droga, dalla pornografia, da rapporti sessuali disordinati,
dal consumo smodato di alcol – racconta il sacerdote – non sono sicuro che le autorità
civili abbiano piena coscienza della gravità di questi problemi ma, come Chiesa cattolica,
credo che abbiamo la responsabilità di promuovere attività di formazione integrale
per i giovani. L’Anno delle Fede va accompagnato con l'azione sociale e la trasformazione
della società”. “In caso contrario – prosegue padre Shanti – le pratiche di fede restano
vuote e non colmano il vuoto nella società e nei rapporti interpersonali. Dobbiamo
aiutare i giovani a prendere sul serio i nostri insegnamenti, al fine di cambiare
la loro vita: il che è oggi molto difficile per loro”. (L.F.)