Il presidente del Rinnovamento Martinez: dall'Anno della fede una nuova generazione
di testimoni del Vangelo
Sesta Congregazione generale, oggi pomeriggio, per il Sinodo sulla nuova evangelizzazione,
in corso in Vaticano. La riflessione dei vescovi è andata alle parrocchie, definite
“luogo privilegiato” per un nuovo annuncio del Vangelo, e ai mass-media. “La Chiesa
deve essere mediatica – hanno detto i Padri Sinodali – I giornalisti sappiano salvare
l’umanità dal mare del secolarismo”. Infine, all’Assemblea è giunto il saluto del
Consiglio mondiale delle Chiese che ha evidenziato l’importanza ecumenica del Concilio
Vaticano II. In 50 anni i frutti del Concilio Vaticano II si sono manifestati a partire
da un rinnovato coinvolgimento del mondo laicale nella vita della Chiesa e attraverso
l’opera dei movimenti. Lo conferma al microfono di Paolo Ondarza, il presidente
italiano del Rinnovamento nello Spirito, Salvatore Martinez, uditore al Sinodo.
R. - Inaugurando
il Concilio Ecumenico Vaticano II, il Beato Giovanni XXIII aveva invocato una novella
Pentecoste. Possiamo dire che a cavallo tra due millenni, la Chiesa ha conosciuto
il cosiddetto ”rinnovamento conciliare” in tutte le sue espressioni. Abbiamo avuto
una riconsiderazione della causa ecumenica, dello spazio della Parola di Dio nella
vita dei cristiani, un rinnovamento della vita liturgica. Tra queste forme di rinnovamento
troviamo certamente anche quello legato alla riscoperta della vita carismatica nella
Chiesa e in special modo nel protagonismo dei laici; siamo debitori ai padri conciliari
di questa grande apertura.
D. - Oggi si apre l’Anno della fede. Spesso i padri
sinodali rilevano: “Le bocche di chi dovrebbe proclamare il Vangelo sono chiuse, le
orecchie di chi lo dovrebbe ascoltare restano chiuse”. Come fare?
R. - San
Paolo ci dice cha la Fede nasce dall’ascolto, e aggiunge: “Come potranno credere se
non c’è qualcuno che predicherà, che proclamerà il nome di Gesù Cristo?” Riteniamo
che l’afasia di questo nostro tempo, la difficoltà di “dire” Gesù Cristo, derivi essenzialmente
da una fede non nutrita dalla preghiera e dalla Parola di Dio. L’importante è che
il Vangelo sia comunicato. “In principio era il Verbo”, significa “in principio era
la comunicazione”. Gesù dice che questa lieta notizia deve essere gridata anche dai
tetti. Certo, impressiona vedere che in molti casi, il cristianesimo conosce stanchezza
e non giovinezza; conosce silenzio e non proclamazione. I movimenti, le nuove comunità,
rappresentano certamente un aiuto alla causa della nuova evangelizzazione.
D.
- Al Sinodo è stata ribadita anche l’importanza dell’ecumenismo per la nuova evangelizzazione.
R. - Dobbiamo ricostruire, riconciliare i cristiani. Ricostruire sostanzialmente
quell’unità che nello spirito non è mai venuta meno. La Chiesa rimane “una” nello
Spirito. Poi nella professione delle fede e soprattutto nella vita delle comunità,
cogliamo ancora divisioni. Ma bisogna anche dire che spesso le nuove generazioni non
comprendono queste divisioni storiche, talvolta anche di natura politica, che poi
gravano nella dimensione dell’unità visibile dei cristiani. E Gesù Cristo l’ha detto:
“Sarà questa unità a parlare, a convincere, a portare gli uomini alla fede”.
D.
- Qual è il suo messaggio per questo Sinodo?
R. - Certamente in questi giorni,
in queste prime giornate sinodali, si coglie lo spirito della Pentecoste; diversità
di culture, diversità di tradizione ma un solo spirito, una sola fede, una sola Chiesa,
un solo desiderio - quello dei padri sinodali - di ridare alle nuove generazioni il
sapore pieno, integrale e - direi - ancora profetico del Vangelo di Gesù Cristo. Si
colgono indubbiamente motivi di preoccupazione, soprattutto laddove i cristiani sono
perseguitati o dove c’è una desacralizzazione delle nostre società o dove si coglie
la difficoltà dei giovani di intercettare il Vangelo. Mi pare che le questioni fondamentali
si stiano affrontando con grande chiarezza e con lungimiranza. Quest'Anno della fede
trova in questo Sinodo una piattaforma di lancio straordinaria, e credo che lo Spirito
Santo ci sorprenderà nel farci vedere quanti nuovi testimoni, quanti nuovi missionari,
quanti nuovi predicatori sono già presenti all’interno della Chiesa!