2012-10-11 10:04:29

Guatemala: i vescovi chiedono la verità sul massacro di 8 indigeni compiuto dai militari


I vescovi del Guatemala chiedono che venga fatta chiarezza sul massacro di 8 indigeni compiuto dai militari durante una protesta la scorsa settimana. “Di fronte alle versioni contraddittorie dell’accaduto, la Chiesa cattolica considera fondamentale e imprescindibile che si stabilisca una sincera e credibile ricerca della verità”. Così il comunicato dell’episcopato guatemalteco a proposito del massacro avvenuto il 4 ottobre quando agenti della polizia e militari hanno aperto il fuoco contro una pacifica dimostrazione di contadini e abitanti del distretto di Totonicapàn, nella regione del Quiché, popolata prevalentemente da comunità indigene maya. Nella nota, mons. Rodolfo Valenzuela Núñez, vescovo di Verapaz e presidente della Conferenza episcopale del Guatemala chiede che “le indagini siano portate avanti da istituzioni libere da ogni sospetto di parzialità”. Inoltre, i vescovi condividono la posizione del Procuratore per i Diritti Umani e appoggiano il lavoro di inchiesta dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. Il massacro è avvenuto lungo la Carretera Panamericana, (strada che attraversa tutto il Centroamericana) dove comunità contadine della zona protestavano contro la riforma costituzionale avviata dal Presidente Otto Perez Molina che andrebbe a colpire l’autonomia e le terre delle popolazioni indigene preoccupate dalle concessioni dello Stato per investimenti nel settore minerario, per centrali energetiche e per piantagioni che si stanno facendo in tutto il Paese. Al centro della protesta anche gli aumenti esorbitanti delle bollette della luce e la riforma della scuola dell’obbligo. La Chiesa del Guatemala ha ricordato che “lo Stato deve cercare il bene comune e la sicurezza di tutti i cittadini, mentre ha esortato le parti coinvolte a non manipolare la verità e l’informazione che potrebbero alimentare le tensioni. In effetti, le innumerevoli versioni e la poca chiarezza sulle circostanze del massacro, hanno portato diversi rappresentanti politici dell’opposizione e leader indigeni a accusare il Presidente e il suo governo della tragedia. I vescovi guatemaltechi hanno inoltre manifestato la loro vicinanza e solidarietà alle famiglie delle vittime. Così ha fatto anche il Concilio Ecumenico Cristiano del Guatemala che riunisce la Chiesa cattolica, evangelica e luterana che hanno esortato il governo a chiarire i fatti e a porre fine alla repressione delle comunità indigene. Intanto continuano i lavori dei due gruppi di esperti in diritti umani dell’Onu che sono in Guatemala dal giorno successivo al massacro. (A cura di Alina Tufani)







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