Giornata della vista: 39 milioni i ciechi nel mondo, rafforzare la prevenzione
Si celebra oggi la Giornata mondiale della vista e l‘Agenzia internazionale per la
prevenzione della cecità, Iapb Italia onlus, ha presentato, presso la Camera dei Deputati,
la campagna “Ama la tua vista, prenditene cura”. L’iniziativa, volta a sottolineare
l’importanza della prevenzione, prevede il controllo oculistico gratuito in molte
piazze italiane. Giuseppe Castronovo, presidente Iapb, illustra il ruolo di
questa giornata e fornisce alcuni dati sui ciechi e gli ipovedenti, in Italia e nel
mondo. L’intervista di Eliana Astorri:
R. – La
Giornata mondiale della vista si tiene in tutto il mondo proprio perché la cecità
è diffusissima in Africa, in Asia e nei Paesi del Sud America, così come nel mondo
occidentale e quindi anche nella nostra Italia. Dai dati che provengono dall’Organizzazione
mondiale della sanità, i ciechi e gli ipovedenti nel mondo sono 285 milioni, di cui
39 milioni i non vedenti assoluti. Per quanto riguarda i bambini – sempre secondo
i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità – sono 6milioni e, da un giornale,
ho appreso che 4 milioni di questi bambini non hanno avuto mai assistenza perché si
trovano nei villaggi sperduti dei deserti e delle campagne e non ricevono quindi quasi
nessun aiuto. La situazione in Italia è una situazione un po’ allarmante: abbiamo
più di un milione di ipovedenti, che sono coloro che in base ad una legge – la 138
– hanno da uno a tre decimi di vista: questa è la definizione e il collocamento del
concetto di ipovisione o di ipovedente, soggettivamente parlando. I ciechi – secondo
l’Istat – sono 362 mila; secondo, invece, quelli che ricevono provvidenze economiche
dallo Stato sono 136 mila. Questi 136 mila sono, però, costituiti da due categorie:
una dei ciechi assoluti, che sono 55 mila; e l’altra non vedenti, con un ventesimo
che – come l’espressione di cifra indica – è molto al di sotto del decimo. Questi
sono ciechi accertati dalle Commissioni mediche in tutta l’Italia e ricevono provvidenze
economiche da parte dello Stato. Per quanto riguarda i bambini in Italia, non abbiamo
dati particolari o precisi. Noi abbiamo, però, fatto una campagna e la stiamo ancora
facendo in moltissime regioni di Italia, che si chiama “Occhio ai bambini”: abbiamo
visitato circa 10 mila bambini da 3 a 6 anni e abbiamo riscontrato che il 6 per cento
di essi hanno problemi agli occhi.
D. – Quindi la prevenzione è la cosa fondamentale?
R.
– La prevenzione è indispensabile. Proteggere la vista sempre, sempre! E questo lo
dice una persona che ne è privo da quando aveva nove anni. Importante andare dall’oculista
fin da quando si è bambini. Questo bene meraviglioso, questo bene prezioso che è la
vista lo si deve tutelare sempre, perché purtroppo – come altre parti del corpo vengono
colpite da malattie – anche l’occhio è colpito da malattie e di questo la gente, forse,
non se ne prende cura quasi mai. Ecco perché diciamo: fai la prevenzione e prenditi
cura della tua vista.
D. – C’è una sorta di non sensibilità verso le persone
con questo tipo di patologie, parlo anche dei loro diritti, visto che lei è, appunto,
avvocato?
R. – Purtroppo nella nostra società ancora per quanto riguarda i
ciechi non c’è una cultura che consente il trattamento, il rispetto, la considerazione:
il non vedente è un cittadino come gli altri, con i suoi diritti e con i suoi doveri!
Quando il vedente "vede" un "non vedente" già si formula un concetto che si tratta
di un essere, forse, inferiore. Questo è tutto sbagliato! E’ assurdo! Come quando
il cieco pluriminorato, che oltre alla cecità ha altre minorazioni, magari non parla,
non sente, sembra non ragionare, ma in quel bambino c’è una grandissima sensibilità,
forse capisce, ma quelli che "capiscono" per nomenclatura non capiscono, invece, che
quel bambino capisce. E’ necessario che la società abbia assoluta considerazione e
rispetto della persona che sfortunatamente ha avuto un po’ meno degli altri.