2012-10-10 15:28:39

Sicilia. I vescovi: giustizia e legalità in vista delle regionali, "basta degrado in politica"


“Ora che il degrado morale e sociale della politica ha oltrepassato ampiamente il livello di guardia, noi riteniamo – per non mancare ad una responsabilità di guida del popolo di Dio – di dover tornare ad alzare la nostra voce, per denunciare che lo stile e le modalità di approccio dell’attuale assetto politico, manifestano incontestabile carenza di seria fondazione morale”. E’ un passo del documento dei vescovi siciliani, in vista delle prossime elezioni regionali, sul tema “Amate la giustizia, voi che governate sulla terra”, presentato ieri dal cardinale di Parlamento e presidente della Conferenza episcopale siciliana, Paolo Romeo. Da Palermo, Alessandra Zaffiro:RealAudioMP3

La prima sfida da vincere, sostengono i vescovi siciliani, è quella di superare l’individualismo. “E’ l’ora di una solidarietà lungimirante, di una concentrazione assoluta e senza distrazioni su alcune priorità: il lavoro per tutti, la lotta penetrante e inesorabile alla corruzione e al malaffare, la riforma dei meccanismi e degli strumenti della partecipazione democratica”. Occorre ripartire dalla stima per l’originaria vocazioni al bene, che ciascuno uomo, nella sua unicità irripetibile, rappresenta. “In nome di questa centralità intendiamo fare appello a tutte le coscienze, affinché la partecipazione al voto sia ampia, piena, consapevole, libera da occulti e fuorvianti condizionamenti soprattutto di natura criminale, affrancata da logiche clientelari o di mera tutela di rendita parassitaria o privilegi prevaricanti”. La campagna elettorale, che prepara nuovi assetti istituzionali al governo della Regione – prosegue la riflessione – sta rivelando che il bene comune e lo spirito di servizio, le istanze etico-sociali non occupano la priorità di attenzione che loro compete nella gestione della cosa pubblica. Lo scontro tra scelte politiche e contrastanti ha ormai assunto toni di guerra tra le parti. Esso esprime quasi esclusivamente una deprimente logica di spartizione del potere, lo scontro tra forze più o meno occulte, la strumentalizzazione delle persone, la pressione mediatica e il condizionamento dell’opinione pubblica. “Questo degrado etico-sociale non può non inquietarci come pastori”, si legge nel documento.

“In quanto uomini di Chiesa non abbiamo né particolari parametri di valutazione o ricette politiche da indicare, né piani strategici da proporre: non è questo il nostro compito. Ma il dovere di orientare, di richiamare e di denunciare siamo convinti di averli!”. Segnaliamo, con preoccupazione, il fenomeno della presa di distanza dall’agone politico da parte di persone indubbiamente valide. Un senso di smarrimento e di delusione fa sì che molti cittadini non sentano più la politica rappresentativa dei loro interrogativi. Un rifiuto, quasi un’avversione, porta all’astensionismo e a quel disimpegno che fa poi spazio all’antipolitica e al qualunquismo”. “In quanto uomini di speranza non ci chiudiamo affatto a prospettive e scenari altri, illuminate da idealità alte, impegno forte per un bene comune, amato e disinteressatamente cercato.


Ultimo aggiornamento: 11 ottobre







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