2012-10-09 19:06:41

Siria: ancora scambio di artiglieria con la Turchia, 90 i morti


Prosegue lo scambio di colpi d’artiglieria tra Siria e Turchia, e mentre la Nato fa sapere di essere pronta a difendere Ankara, da Pechino arriva l’appello al rispetto della sovranità del territorio. Intanto i ribelli rivendicano di aver preso il controllo di Maaret al-Numan, una città strategica tra Aleppo e Damasco, da dove devono obbligatoriamente passare tutti i rinforzi inviati dalla capitale alla seconda città del Paese. Novanta i morti ieri, secondo l’opposizione.
Intanto il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, torna a chiedere a Damasco un cessate il fuoco unilaterale. E il segretario generale della Nato Rasmussen afferma che serve una pressione molto più forte'' sul regime siriano ma lo stallo che impedisce al Consiglio di Sicurezza dell'Onu di approvare la risoluzione contro la Siria ''manda il messaggio sbagliato'' a Damasco. Per fare il punto della situazione abbiamo raggiunto telefonicamente ad Aleppo, il giornalista Cristiano Tinazzi: RealAudioMP3


R. – Durante la giornata i caccia mig dell’esercito governativo sorvolano sia la linea del fronte dentro Aleppo sia i Paesi circostanti, bombardandoli. Anche stamani, intorno a mezzogiorno, un caccia continuava a sorvolare la zona dei villaggi sunniti, che si trovano nei dintorni di Aleppo, in special modo su Ayan Reitan, dopo di che è sceso in picchiata e ha colpito la strada che porta da Aleppo al confine turco e ha colpito un pulmino che portava civili verso Efren, che è una cittadina curda nel Nord del Paese, provocando quattro morti e diversi feriti.

D. – Appunto, i civili stanno lasciando la città. Qual è ormai la situazione umanitaria?

R. – E’ disastrosa, perché manca spesso l’acqua e l’elettricità. E’ difficile portare il cibo, perché vengono colpiti appunto i mezzi civili. Non c’è distinzione da parte di caccia ed elicotteri tra mezzi civili e pick up militari dell’esercito ribelle, per cui chiunque provi ad affrontare la strada corre il rischio di essere centrato da un missile. Si è formato un campo adesso, a ridosso del confine turco, sempre in territorio siriano, di circa duemila persone,che sono lì in una sorta di limbo, in attesa di poter transitare in Turchia, ma non possono passare perché il campo di Klise è ormai sovraffollato. Non c’è più disponibilità di posti e queste persone sono completamente allo sbando, non essendoci organizzazioni umanitarie da questo lato della frontiera. C’è una richiesta continua di medicinali, anche negli ospedali, nelle piccole cliniche, che ancora lavorano dentro e fuori Aleppo. Mancano medicinali, mancano bende, manca qualsiasi cosa. Chiunque passi da quelle parti è subissato di richieste, che chiaramente noi giornalisti non possiamo risolvere, se non facendo un appello alle organizzazioni umanitarie di medici o altro, perché possano portare medicinali e generi di prima necessità alla popolazione, non avendo nemmeno le bende o il materiale per il primo pronto soccorso.








All the contents on this site are copyrighted ©.