Filippine: la Chiesa definisce l'accordo di pace governo-ribelli, un segno di speranza
“Un primo passo verso la pace” e quindi “un segnale di speranza”. Così mons. Martin
Jumoad, vescovo della diocesi di Isabela nell’arcipelago di Mindanao, saluta l’accordo-quadro
raggiunto in questi giorni a Kuala Lumpur, in Malesia, tra il governo di Manila e
i ribelli del Milf (Moro Islamic Liberation Front). “Abbiamo sofferto molto e ogni
passo verso la pace è un segno di speranza, ma dobbiamo rimanere vigilanti e guidare
la nostra gente in questo processo”, ammonisce il presule, vescovo di una delle zone
più direttamente toccate dal conflitto che da 40 anni insanguina l’arcipelago nel
Sud delle Filippine. Mons. Jumoad mette in particolare l'accento sulla questione del
rispetto della libertà religiosa anche nel Bangsamoro, la nuova regione musulmana
semi-autonoma che dovrebbe essere creata a Mindanao nel 2016: “La religione deve
essere sempre rispettata - spiega - e deve essere garantita libertà di espressione
della propria fede e rispetto della dignità di ogni persona. Non dovrà essere favorito
un gruppo ma la nuova situazione dovrà essere inclusiva per tutti”. L'accordo raggiunto
a Kuala Lumpur, che sarà sottoposto a referendum popolare, prevede che nella nuova
regione autonoma, dove abitano circa 6 milioni di musulmani filippini, il governo
manterrà il controllo della difesa e della sicurezza, nonché la gestione della politica
estera ed economica. Le parti daranno vita a un Comitato provvisorio per gestire la
fase di transizione che dovrà supervisionare cinque province, tre città e sei comuni
che faranno parte della regione autonoma. I comuni potrebbero aumentare in seguito
alle elezioni locali, previste nel 2013. Il risultato è un successo per la presidenza
di Benigno Aquino jr che, nel suo programma politico, aveva promesso un accordo di
pace che, rimarca il comunicato congiunto, "da un lato garantisca i diritti, la dignità
e la prosperità del popolo Bangsamoro (come si definiscono i musulmani filippini)"
e, al tempo stesso, "rispetti la sovranità e la Costituzione delle Filippine". (L.Z.)