Sinodo. Mons. Celli: la nuova evangelizzazione è una sfida comunicativa della Chiesa
Al termine della prima sessione dei lavori della 13.ma Assemblea ordinaria del Sinodo
dei vescovi, si è svolto un briefing in Sala Stampa Vaticana, al quale ha preso parte
il cardinale Donald William Wuerl, relatore generale del Sinodo, e l'arcivescovo Claudio
Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. “Annunciare
il Vangelo in un contesto caratterizzato dalle nuove tecnologie. Questa è una delle
sfide principali della nuova evangelizzazione”, ha affermato mons. Celli, sottolineando
con precisione uno dei temi più difficili che i Padri sinodali dovranno affrontare
nella definizione degli obiettivi della nuova evangelizzazione.
Da parte sua,
il cardinale Wuerl, sollecitato dalle domande dei giornalisti, ha detto che tra i
principali temi messi in evidenza dal Sinodo c'è il recupero di una corretta identità
cattolica: tanto fra i giovani adulti, quanto in chi si è allontanato dalla fede.
Il porporato ha spiegato inolte come una scarsa coscienza identitaria renda difficile
anche il confronto e il dialogo in ambito ecumenico. Una delle basi dalle quali ripartire
nel complesso percorso della nuova evangelizzazione – ha aggiunto ancora – è quella
fornita dal Catechismo della Chiesa Cattolica per il quale ci apprestiamo a celebrare
il 20.mo anniversario.
Ma come trasmettere correttamente il messaggio evangelico,
la parola di Gesù, nell’attuale contesto sociale, come trovare il giusto metodo? Mons.
Celli ha parlato ai giornalisti di una Chiesa che per propria natura deve annunciare
il Vangelo e se non lo fa tradisce la propria vocazione. Il problema non è tecnologico
– ha spiegato presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali – bensì
di metodo: “Bisogna capire come la Chiesa possa dialogare con gli uomini e le donne
di oggi, entrando in sintonia con loro, condividendone gioie, speranze, difficoltà
e tensioni”. La Chiesa, Maestra, deve tornare anche ad essere Madre ponendosi al
fianco dell’uomo con profonda simpatia. (A cura di Stefano Leszczynski)