Irlanda: iniziato il mese di preghiera per la vita. Corte europea pressa Dublino sull'aborto
In Irlanda è iniziato domenica uno speciale mese di preghiera per la vita in vista
di un importante decisione che il governo irlandese dovrà prendere nei prossimi giorni:
la risposta ufficiale di Dublino alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo
che, in una sentenza del 2010, intima all’Irlanda di introdurre una legge sull’aborto
laddove la vita della donna sia in pericolo. Nel Paese l’interruzione di gravidanza
è ancora vietata. I vescovi irlandesi, in una lettera pastorale intitolata “Scegli
la vita!” e letta ieri in tutte le parrocchie, invitano a non separare il diritto
alla vita della madre dal diritto alla vita del figlio. Ascoltiamo in proposito l’arcivescovo
irlandese di Tuam, mons. Michael Neary, al microfono di Emer McCarthy:
R.
– In the coming weeks our government... Nelle prossime settimane il nostro governo
irlandese deciderà come rispondere alla sentenza emessa nel 2010 dalla Corte Europea
dei diritti umani. Nonostante quanto alcune persone hanno asserito, il governo irlandese
non intende essere costretto dalla Corte europea a legiferare in materia di aborto.
Come vescovi facciamo appello a chi rappresenta il nostro Paese a rispettare l’essere
umano e la vita dei nascituri e quindi a rifiutare l’aborto. La Chiesa non ha mai
pensato che la vita di un bambino nell’utero possa essere preferita a quella della
madre: la vita di entrambi, della madre e del nascituro, sono sacre. Questo causa
confusione, ma – ripetiamo - la preoccupazione per la vita della madre deve andare
di pari passo con la preoccupazione per il bambino che deve nascere. E chiunque è
a favore della vita deve essere a favore sia del nascituro che della madre.
D.
– L’Irlanda è uno dei pochi Paesi nel mondo in cui l’aborto non è legale...
R.
– The World Health Organization recognized... L’Organizzazione Mondiale della Sanità
ha riconosciuto che l’Irlanda, Stato senza aborto, rimane uno dei Paesi più sicuri
in cui aspettare un bambino e partorire. E questo è qualcosa di cui dovremmo essere
orgogliosi come Paese, ma è anche qualcosa che dovremmo cercare di proteggere. E’
un momento decisivo per il nostro Paese.
D. – Recentemente si è tenuto un grande
raduno a favore della vita con molte persone, cattolici e non, preoccupati per la
vita dei nascituri in Irlanda. In migliaia hanno partecipato all’evento: lei ne è
rimasto sorpreso?
R. – No, I’m not surprised, because... No, non sono sorpreso,
perché la genetica e la tecnologia sono state in grado di mettere in risalto alcune
delle bellezze e dei misteri della vita durante la gravidanza. Ogni madre e padre
che abbiano guardato con meraviglia l’ecografia del loro bambino, o abbiano ascoltato
il suo cuore battere per la prima volta, sicuramente sanno quanto sia veloce lo sviluppo
del loro bambino nell’utero: tutto ciò fa capire ancora di più come il bambino non
diventi un essere umano quando nasce ma lo sia sin dall’inizio del concepimento.