2012-10-08 14:19:12

Convegno mondiale di Radio Maria. Padre Livio: servono testimoni della fede anche nei media


“Cammino di fede, missione d’amore”. E’ il tema del V Convegno mondiale della Famiglia di Radio Maria, in corso a Collevalenza presso il Santuario dell’Amore Misericordioso, fino al prossimo 12 ottobre. All’appuntamento partecipano oltre 200 delegati, provenienti da tutti i Continenti, delle 64 "Radio Maria" oggi operanti nel mondo. Quali le nuove sfide per l’emittente cattolica? Amedeo Lomonaco lo ha chiesto a padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria in Italia:RealAudioMP3

R. – Noi ci rendiamo conto, come tante volte ha sottolineato il Santo Padre, che il mondo vive una crisi di fede e una crisi può essere fronteggiata soltanto con la testimonianza della fede, che deve avvenire, ovviamente, attraverso la vita personale, ma anche attraverso i mass media. Oggi, abbiamo bisogno di evangelizzatori che testimonino con la vita, ma che allo stesso tempo parlino di Dio alle persone, dopo aver però parlato loro stessi con Dio. Quindi, la prima grande sfida, a mio parere, è quella della testimonianza della fede in un mondo in cui, purtroppo, c’è la nebbia dell’incredulità e del dubbio. L’altra grande sfida è, secondo me, quella di essere presenti, sul piano tecnologico, seguendo l’evoluzione dei mass media. Da questo punto di vista, devo dire che la radio ha un grande futuro.

D. – La radio ha un grande futuro e l’Anno della Fede, che si aprirà giovedì prossimo con la Messa solenne presieduta dal Papa, è una straordinaria opportunità proprio per la grande famiglia di Radio Maria nell’affiancare la Chiesa in quest’opera di evangelizzazione. In che modo Radio Maria accompagnerà e scandirà questo Anno della Fede?

R. – Intendiamo come sempre ovviamente collaborare, anche in stretta connessione con Radio Vaticana, nel far risuonare la parola del Santo Padre ovunque, nel far risuonare le parole del Santo Padre nelle varie lingue. Poi, soprattutto per quanto riguarda l’Anno della Fede, noi abbiamo una grande tradizione alle spalle, che dobbiamo soltanto rinverdire: la tradizione del Catechismo della Chiesa Cattolica. L’Anno della Fede deve essere un anno del grande rilancio del Compendio della fede che è il Catechismo della Chiesa cattolica. Il Catechismo della Chiesa cattolica racchiude la grandezza, la bellezza e la ricchezza spirituale del Concilio. Con i direttori, abbiamo messo all’ordine del giorno che ogni direttore prenda in mano il Catechismo e faccia ogni giorno una catechesi su di esso, che è di una ricchezza non solo dottrinale, ma anche spirituale straordinaria. E’ una fonte di acqua viva, verso la quale dobbiamo portare le persone.

D. – Quali i tratti peculiari di Radio Maria?

R. – Noi non possiamo dimenticare che Radio Maria porta il nome di Maria, e quindi portando il nome di Maria deve ispirarsi alle caratteristiche della Madre di Dio, che sono la dolcezza, l’umiltà, la maternità, l’attenzione ai figli che soffrono, a quelli più diseredati, alle persone anziane, alle persone deboli, ai carcerati… Sono dei tratti fondamentali di Maria come Madre che dobbiamo portare qui a Radio Maria. Poi, dobbiamo affidarci alla Provvidenza. Noi dobbiamo vivere con le risorse dei nostri ascoltatori. Escludiamo assolutamente la pubblicità e abbiamo portato Radio Maria in 74 nazioni. In 64 di queste Radio Maria è già operativa. Nelle altre speriamo che lo siano entro la fine del prossimo anno. Abbiamo fatto tutto questo con le risorse, con le offerte della gente e senza finanziamenti esterni.







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