2012-10-08 13:55:58

Concilio, serve più collegialità


di P. Bartolomeo Sorge SJ, direttore emerito di Aggiornamenti sociali
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Credo non sia possibile una nuova evangelizzazione senza il contributo attivo e responsabile di un laicato maturo. Dal Sinodo mi aspetto dunque la valorizzazione piena dei fedeli laici, uomini e donne, che è ancora un problema rimasto aperto dai tempi del Concilio. Altro nodo incompiuto da mezzo secolo è l’esigenza maggiore di uno 'spirito collegiale' nella Chiesa, come lo chiamava il Concilio. Siamo in ritardo su questo punto. Dobbiamo parlarci fra di noi. E’ necessario uno stile nuovo di dialogo tra la base e i vertici, camminare insieme, come il Signore ci ha chiesto.
All'avvio dell'assise sinodale in Vaticano il gesuita ribadisce ciò che spesso dice rivolgendosi ai sacerdoti: "Noi parliamo di Dio come se ci fosse. E invece c’è. Ciò che manca nella testimonianza cristiana è quella esperienza diretta di chi ha incontrato il Risorto nella propria vita, di chi vive in comunione con Lui nella eucarestia e nell’amore ai poveri, che sono il volto di Gesù. E' di lì che deve ripartire la nuova evangelizzazione. Io vedo provvidenziale questo appaiamento che il Papa compie tra celebrazione dei cinquant'anni dal Concilio e l’Anno della Fede. Questo mi conferma nella provvidenza che guida la Chiesa". I suoi ricordi personali lo riportano a quando, cinquant'anni fa, si trovava "sul colonnato del Bernini ad ammirare la processione di tantissimi vescovi. Non avrei mai pensato - racconta - di assistere ad un evento di così vasta portata storica. In questi cinquant'anni molti passi sono stati fatti nei rapporti 'ad extra' con la Chiesa che si è impegnato moltissimo nello slancio missionario. Laddove siamo un po’ fermi - lamenta P. Sorge - è sulla riforma interna della Chiesa. Non abbiamo avuto il coraggio di portare avanti le linee di fondo del Concilio, ovvero quelle riguardanti la collegialità. Il Concilio ha insistito tanto su questo. Bisogna avere sinodalità. Cerchiamo di fare una Chiesa di comunione. A volte abbiamo paura di scegliere, abbiamo paura del nuovo perché, per dirla con Gesù, ci sono ancora troppi che preferiscono il vino vecchio rispetto al nuovo perché, dicono, 'quello sì che è buono'". E a proposito del frangente storico delicato per la Chiesa, Sorge precisa che "non sono gli scandali che possono far vacillare la fede. Gesù l’ha detto: non ci sarà mai una Chiesa fatta di tutti puri. La Chiesa sarà sempre buon grano e zizzania. Se qualcuno si allontana dalal Chiesa per questo, vuol dire che non ha capito che è proprio la fragilità della Chiesa a dimostrarne la divinità. Solo Dio può mantenere viva una Chiesa fatta di poveri peccatori, rispondendo con i Santi alla crisi della Chiesa. (a cura di Antonella Palermo)







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