2012-10-06 16:34:40

Imperia: presentato studio sul rapporto tra Bibbia, letteratura e cinema


“Il volto e gli sguardi: Bibbia, letteratura, cinema”: è il titolo del volume che è stato presentato sabato pomeriggio a Imperia nel corso di una tavola rotonda organizzata dall’Associazione “Mons. Nicolò Palmarini” e dall’Istituto Teologico Diocesano di Albenga-Imperia. Docenti di alcune università italiane di diverso ambito storico e scientifico hanno approfondito l’orizzonte cristologico nel quale si stagliano film di ieri e di oggi, andando a scoprire inedite tracce di letteratura e arte cristiana che hanno attraversato i secoli approdando sul grande schermo. Il servizio di Luca Pellegrini:RealAudioMP3

Il volto è quello di Cristo, adombrato nelle pieghe del dolore e della solitudine, descritto seguendo i Vangeli oppure immaginato dai testi apocrifi, contemplato e interpretato attraverso gli sguardi del cinema, arte che in modo unico riesce a fondere testo scritto e immagine in movimento. Lo spazio di approfondimento non può essere lasciato in mano soltanto a chi il cinema lo fa e lo studia: per questo, docenti di discipline diverse legate al cristianesimo e alla sua storia nei secoli si sono date appuntamento a Imperia due anni fa per discuterne e oggi presentano gli atti di quel convegno. Cristianisti, storici dell’arte e della letteratura cristiana antica, hanno scelto film cristologici di ieri e di oggi e hanno studiato e messo in evidenza le tracce di spiritualità cristiana approfondendo in senso dinamico e vitale la materia cinematografica. I risultati sono stati di estremo interesse, come spiega Sandra Isetta, docente presso l’Università di Genova, che ha ideato con passione questo incontro e curato con grande cura il volume.

R. – “Il volto e gli sguardi”, che inizialmente si intitolava “E la parola si fece film”, non è altro che la prosecuzione di un progetto culturale che le Giornate genovesi di cultura cristiana intendono perseguire. Per cui, non c’è solamente la ricerca della testimonianza o biblica o letteraria cristiana antica, ma c’è la ricerca di trovarne gli ulteriori sviluppi, la continuità: in altri termini, come questa parola venga continuamente riutilizzata e come l’ultimo sbocco sia proprio quello della parola filmica. Qui abbiamo isolato tre sezioni, di cui una sulla figura di Gesù, sul come venga recepita, e ovviamente per alcuni passaggi abbiamo dovuto rifarci anche all’arte. Alcune immagini di Gesù, infatti, specialmente nei tre grandi film che vengono citati – quelli di Pasolini, di Zeffirelli e di Gibson – abbiamo dovuto consultare anche uno storico dell’arte, perché l’arte ha impressionato tantissimo la produzione filmica, come è ovvio e come è giusto che sia. Inoltre, noi abbiamo tenuto conto anche della letteratura apocrifa, perché in relazione alla produzione filmica presenta delle affinità piuttosto stringenti. Noi potremmo dire, infatti, che nel cinema moderno si tenti di scavare in queste figure - in primis Cristo e poi figure della sua famiglia, Maria e così via – per offrirne una visione, proprio in senso letterale, al pubblico, che è un po’ la stessa esigenza che si avvertiva nei primi secoli cristiani, quando di Gesù, della Vergine Maria, si voleva conoscere più di quello che i Vangeli narravano.

Ultimo aggiornamento: 8 ottobre







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