2012-10-05 16:20:49

Umbria: convegno su Carlo Carretto e le speranze dell’uomo di oggi


Si tiene oggi e domani a Foligno e Spello, in Umbria, un Convegno di studio su Carlo Carretto, promosso dall’Azione Cattolica. L’evento vuole sottolineare, in particolare, il legame tra la figura di “Fratel Carlo” e il Concilio Vaticano II. Attraverso tavole rotonde e incontri con i giovani, si ripercorrerà la parabola religiosa di Carretto dall’impegno in Azione Cattolica alla fondazione dei Piccoli fratelli di Charles de Foucald. All’evento, interviene anche lo storico Paolo Trionfini, vicepresidente di Azione Cattolica e autore di una biografia su Carlo Carretto. Alessandro Gisotti gli ha chiesto di soffermarsi sull’attualità della testimonianza di Carretto:RealAudioMP3

R. – L’attualità forse è data proprio dalle parole gioia e speranza, nel senso che l’annuncio del Vangelo va fatto attraverso la gioia, attraverso la speranza e queste erano le parole che riuscivano a parlare agli uomini con cui Carretto ha vissuto e che forse ancora oggi sono il modo migliore per comunicare e per entrare in relazione con le persone: attraverso la gioia e la speranza, spazi che si aprono con il Vangelo di Gesù.

D. – A giorni, celebreremo il 50.mo anniversario dell’apertura del Concilio: può parlarci del legame tra Carretto e questo epocale evento ecclesiale?

R. – E’ un legame singolare, nel senso che negli anni della celebrazione del Concilio Vaticano II, Carretto ha vissuto tra un eremo e l’altro, tra una fraternità e l’altra girovagando per l’Europa, ma anche in Algeria compiendo soggiorni romani e accompagnando il superiore dei Piccoli Fratelli. Forte anche delle sue conoscenze, che aveva acquisito negli anni della responsabilità dell’Azione Cattolica, incontrò i Padri conciliari, i vescovi che venivano a Roma da tutto il mondo, convocati da Giovanni XXIII prima e da Paolo VI poi. Quindi, Carretto visse in presa diretta alcuni momenti del Concilio, riuscendo a comprendere che si stava aprendo una nuova stagione nella vita della Chiesa attraverso la quale, poi, la Chiesa stessa offriva una nuova risposta. Ci sono pagine del suo diario molto intense, nelle quali descrive questo vento che stava spirando nella vita della Chiesa: vento che soffiava come una nuova Pentecoste per annunciare il Vangelo agli uomini.

D. – Carretto è anche un esempio di impegno civile, dello stare nel mondo pur non essendo del mondo: un qualcosa di cui si sente tanto bisogno in questo momento…

R. – Carretto capiva che il Regno di Dio – e questo lo scrive con parole anche molto forti – progredisce ogni volta che "un fatto concreto" – così lo definisce – viene realizzato dall’uomo in risposta alla chiamata di Dio. Allora, vedeva l’impegno nel mondo proprio come una dilatazione del Regno di Dio, pur non sovrapponendo ambiti che non erano propri del vissuto religioso, senza piegarsi ad una logica mondana.







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