2012-10-05 07:59:31

Parzialmente rientrata la crisi tra Siria e Turchia.


Siria. Mentre continuano gli scontri armati tra esercito e ribelli, sembra rientrare parzialmente la crisi tra Damasco e Turchia. Dopo i colpi di mortaio siriani in territorio turco, a cui Ankara ha risposto con pesanti bombardamenti, le scuse della Siria hanno fatto rientrare il rischio di un allargamento della crisi. Il servizio è di Marina Calculli: RealAudioMP3
La condanna verso Damasco arriva ancora più perentoria. Il Parlamento turco ha approvato ieri una mozione che autorizzi – se necessarie – operazioni militari in Siria. Anche la Nato e l’Unione Europea hanno condannato l’episodio: per Bruxelles c’è stata violazione del diritto internazionale. Dall’Onu, invece, la Russia ha bloccato una dichiarazione del Consiglio di Sicurezza, assicurando di aver ricevuto conferme dalla Siria sulla natura involontaria dell’incidente. E mentre da Damasco arrivano le scuse formali del regime di Assad, è lo stesso Erdogan che smorza la durezza dei toni: la Turchia – ha detto il primo ministro – non ha intenzione di fare la guerra e lavora per la stabilità e la pace regionale. Intanto, all’interno della Siria la tensione tra l’esercito ed i ribelli cresce. I combattimenti più intensi si concentrano ad Aleppo, Idlib e Deir el-Zor, mentre a Damasco un’esplosione ha provocato la morte di 21 membri della Guardia repubblicana, la divisione dei fedelissimi del regime.

Intanto cresce l’emergenza umanitaria. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha lanciato un nuovo allarme sul numero dei siriani costretti ad abbandonare il loro Paese a causa della guerra: i profughi sono ormai oltre 300 mila in tutta la regione, il triplo, rispetto a tre mesi fa. Tra i principali Paesi di destinazione dei civili in fuga c’è il Libano, dove la Caritas è in prima linea nell’assistenza. A Beirut, Davide Maggiore ha raccolto sull’argomento la testimonianza di Kamal Sioufi, presidente del Centro per i Migranti della Caritas libanese: RealAudioMP3

R. – Quand quelqu’un travers le frontière d’un façon illégal…

Quando qualcuno passa la frontiera in Libano in modo illegale, risiede in Libano in modo illegale! Se viene fermato sarà soggetto ad essere imprigionato o anche ad essere direttamente espulso dal Libano verso la Siria. Fino ad oggi, ci sono 80 mila siriani che si sono registrati presso l’Acnur: certamente questo, però, non è il numero reale, perché ci sono molti siriani che hanno paura e che non vogliono dare il loro nome perché temono che il loro nome venga poi consegnato alle autorità siriane. Un’altra cosa importante da sottolineare è che in un anno e due mesi il numero non ha mai superato 32 mila e poi soltanto in poche settimane – 3 o 4 settimane – sono passati da 32 mila a 80 mila. Abbiamo assistito a un esodo che è stato molto più importante rispetto a tutto l’anno passato.








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