Il Cortile dei Gentili di Assisi su: "Dio, questo sconosciuto". Il commento del card.
Ravasi
E sul tema di questa edizione del Cortile dei Gentili: “Dio, questo Sconosciuto”.
Benedetta Capelli ha parlato con il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente
del Pontificio Consiglio della Cultura:
R. - La direzione
è, forse, quella di riuscire a costruire un orizzonte intero, nel quale si colloca
certamente la figura di Dio sconosciuto o perlomeno estraneo e si fa in modo che tutti
questi orizzonti - le varie tende che sono state costituite e quindi il dialogo interculturale
e interreligioso per la pace, i giovani tra la fede e il nichilismo, il grido della
terra - che tutti questi vari ambiti abbiano a vedere la presenza della figura di
Dio, quindi del credere, come una presenza che ha un significato, probabilmente anche
per i non credenti, molto incisivo.
D. - Due giorni di Cortile che sono declinati
molto sull’attuale momento di difficoltà dell’Italia: in che modo il dialogo tra credenti
e non credenti può aiutare nell’individuare delle soluzioni e quindi nel superare
questo momento?
R. - C’è da segnalare come rilevante l’incontro che si farà
nel Duomo di San Rufino, questa sera stessa, e cioè l’incontro sul lavoro, impresa
e responsabilità. L’etica e non soltanto l’etica, l’ansia per la giustizia e al tempo
stesso la considerazione della complessità dei sistemi economici attuali sono certamente
delle componenti sulle quali l’attenzione deve svilupparsi e che avranno un risultato
e una ricaduta positiva anche nella società italiana. Io penserei anche al tema scelto
per la conclusione, che sarà svolta ancora da me con il ministro Passera, dove sfileranno
i problemi della società, di un popolo che sta soffrendo che ha anche delle grandi
domande e qualche volta persino di sopravvivenza stessa e che devono essere affrontate
non soltanto dal punto di vista politico, ma anche dal punto di vista culturale e
religioso in genere. Tutte le altre tende - in particolare il grido dei poveri, la
crisi economica globale e lo sviluppo sostenibile - dimostrano ancora come si vuole
far sì che questo incontro abbia una vera e propria funzione di seme all’interno della
società italiana.
D. - San Francesco è un faro per questo Cortile?
R.
- Quando si trattava di scegliere i relatori - i relatori sono una quarantina di personalità
diverse fra di loro, alcune proprio lontanissime da qualsiasi interesse religioso,
talora anche polemiche nei confronti soprattutto della Chiesa - appena si è nominato
che il Cortile si sarebbe svolto ad Assisi, che ci sarebbe stata quindi ad aleggiare
la presenza di Francesco, c’è stato subito il desiderio di poter essere presenti.
Io vorrei che si sottolineasse che Francesco è soprattutto colui che permette di mostrare
che Dio non è sconosciuto, perché la sua stessa figura ha stampato dentro di sé -
e non soltanto nelle stimmate ma nella vita - la figura stessa di Cristo, in pratica
è una lezione sul Dio conosciuto.