Nigeria: l'ombra di Boko Haram dietro il massacro del campus costato la vita a 40
studenti
La Nigeria è sotto choc dopo la barbara uccisione di 40 studenti avvenuta martedì
nel campus del Politecnico federale a Mubi, nello stato di Adamawa. I ragazzi sono
stati uccisi anche a colpi di machete dopo essere stati chiamati per nome. Molti analisti
ritengono che dietro l’attacco ci sia il gruppo fondamentalista islamico Boko Haram,
da tempo attivo nel Paese africano. Benedetta Capelli ne ha parlato con Anna
Maria Gentili, docente di Storia e Istituzioni dell'Africa all’Università di Bologna:
R. - È evidente
che Boko Haram c’entra qualcosa perché, ad esempio, come hanno fatto a entrare in
città e in questi studentati dal momento che, dal gennaio di quest’anno, nella regione
c’è un coprifuoco molto rigoroso? Secondo aspetto che fa pensare che vi sia la mano
di Boko Haram è che proprio lì, in quella regione, le forze militari speciali avevano
qualche tempo fa arrestato più di 150 presunti terroristi con un’azione di forza rivendicata
dal governo nigeriano. Quest’ultimo, sostiene di essere ormai sulla strada della vittoria
contro il terrorismo e dice che in pochissimo tempo sono stati fatti molti passi in
avanti. C’è poi il problema che questi giovani siano stati chiamati per nome. Questo
può essere anche collegato al fatto che circa una decina di giorni fa, c’è stata un’elezione
di rappresentanti studenteschi molto contestata, molto divisiva, in cui si sono confrontati
soprattutto studenti del Nord e studenti del Sud, non solo studenti cristiani e studenti
islamici. Infatti, tra i morti, ci sono sia cristiani che islamici. Un’altra cosa
che fa pensare che sia stato Boko Haram è che il nome di Boko Haram significa “Libro
empio”: è un movimento che iniziò le sue azioni soprattutto contro l’istruzione occidentale.
D.
- Abbiamo detto degli arresti e dell’uccisione di un capo del gruppo fondamentalista
islamico di Boko Haram nei giorni scorsi. Che momento sta passando questo movimento
e quali possibili alleanze si possono profilare con altri gruppi?
R. - Evidentemente,
questo movimento è sotto assedio. Nello stesso tempo, però, almeno dal 2009 si è più
regionalizzato nella misura in cui era evidente l’alleanza con una galassia di movimenti
fondamentalisti islamici, soprattutto con quelli che oggi stanno agendo in Mali. La
questione del Mali preoccupa molto il governo nigeriano, in particolare per l’ipotesi
diun possibile intervento militare dell’Ecowas, l’organizzazione regionale
di cui la Nigeria è la principale potenza. Non dimentichiamo che un africano su cinque
è un nigeriano. La Nigeria è il “gigante dell’Africa”, è il Paese che ha sempre fornito
le forze militari per le operazioni di peacekeeping nella regione. Evidentemente,
questo significa che Boko Haram è sul piede di guerra per ragioni interne, cioè la
repressione più decisa del governo nigeriano, e per ragioni regionali, in quanto la
Nigeria potrebbe essere un elemento importante del tentativo di condurre il Mali alla
sua unità statuale.