Benedetto XVI è giunto stamani a Loreto in occasione dei 50 anni del viaggio nella
città marchigiana di Giovanni XXIII e per raccomandare alla Vergine il Sinodo sulla
nuova evangelizzazione e l’Anno della Fede. Un programma estremamente sobrio: dopo
l’arrivo in elicottero, alle 10.00 circa, il Papa si è recato nel Santuario per celebrare
la Messa; poi sarà a pranzo al Centro "Giovanni Paolo II", dove saluterà gli organizzatori
della visita. Alle 18.00, il ritorno in Vaticano. Da Loreto la cronaca dell'inviato,
Alessandro Guarasci:
Il Papa è giunto a Loreto accolto festosamente
da una folla di fedeli che fin dalle sette di questa mattina avevano cominciato a
incamminarsi verso il Santuario della Santa Casa. La piazza davanti al Santuario è
stata allestita in modo discreto con fiori e tappeti. Tutta la città è disseminata
di bandierine bianche e gialle e di striscioni che salutano Benedetto XVI. Insomma,
in questa tranquilla cittadina marchigiana di 12 mila persone, si respira l’atmosfera
delle grandi occasioni. Ma in fondo Loreto è abituata ad accogliere il Successore
di Pietro. E’, infatti, questa l’ottava visita di un Pontefice negli ultimi 50 anni.
I pellegrinaggi alla Santa Casa, che ospitò Maria a Nazareth, è sensibilmente aumentato
nel 2012 e ha avuto un picco a settembre, ci dice il rettore del Santuario padre
Giuliano Viabile:
“Questa devozione mariana si sta risvegliando:
che sia veramente un segno di grande fedeltà alla Chiesa. Loreto è stata sempre un
centro di attrazione e questa Casa accoglie lo stesso Ratzinger, che quando era cardinale
ebbe questa espressione bellissima: 'E’ una casa aperta, perché ha tre pareti, quindi
come se volesse abbracciare idealmente tutti i suoi devoti'”.
Vengono
da tutta Italia i pellegrini, si soffermano per qualche minuto nella Santa Casa, con
lo sguardo rivolto verso la statua della Madonna. I sentimenti che provocano sono
intensi…
R. - Ho provato amore per la Vergine, perché sono credente e la prego
sempre. Quindi è un trasporto verso di Lei.
R. - E’ un fatto interiore, è
un momento di preghiera. Io, in quel momento, ho pregato semplicemente”.
R.
- Una forte emozione!”.
D. – Il Papa a Loreto: un momento importante per la
città...
R. – Sicuramente è importante, perché il Papa è una persona di cui
tutti abbiamo bisogno, il mondo intero ne ha bisogno.
Come l'odierna
visita pontificia evidenzia, le Marche hanno da sempre un forte collegamento con il
Papa e la Sede di Roma. La presenza di un Santuario importante come quello di Loreto
ha contribuito nei secoli a rafforzare la spiritualità della popolazione. Ma che cosa
si attendono i marchigiani dalla visita del Papa? Alessandro Guarasci lo ha
chiesto al presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca:
R. – Sicuramente,
di rinforzare il proprio spirito. Nell’incontro con il Papa, in questa fase di profondo
disorientamento, vogliono avere un momento forte di riflessione, per affrontare con
più speranza tempi difficili. La nostra regione è molto legata al Santo Padre, è legata
all’attuale Santo Padre, è legata a Giovanni Paolo II, e in ogni occasione c’è sempre
stato un momento di forte riflessione che ha rinsaldato in profondità la comunità
locale.
D. – La spiritualità nelle Marche è ancora forte?
R. – Nelle
Marche, la gente è ancora profondamente ancorata a valori di spiritualità. Il sentimento
religioso è molto forte nella nostra regione, è molto forte il legame con la tradizione
nella nostra regione. Paradossalmente, questo non è indice di conservatorismo, ma
spinge verso processi di innovazione forti che però sono molto rispettosi dei sentimenti
tradizionali. Quindi, c’è grande attesa per la visita del Santo Padre, perché è riconosciuto
come una guida forte della nostra comunità: le sue frequenti visite hanno rinsaldato
questo legame. Credo ci sia un legame più forte con le autorità istituzionali religiose
nella nostra regione che non con quelle laiche, perché certi ricordi, certe tradizioni
legano molto fortemente le Marche a Roma e alla Città del Vaticano.
D. –
Il Papa, più di qualche volta, ha lanciato appelli per un’etica pubblica anche in
politica. Questi sono giorni in cui le regioni, i conti dei Consigli regionali, vengono
scandagliati dalle Procure e dalla Guardia di finanza. C’è bisogno di rivedere anche
la spesa regionale in Italia, secondo lei?
R. – Sicuramente sì, come presidenti
delle regioni abbiamo anche chiesto il decreto che il governo nazionale si accinge
a varare, perché ci siano controlli anche di autorità che certifichino i conti della
regione, come fa la Corte dei Conti. Da parte nostra, nelle Marche ci siamo impegnati
in un processo forte di autoriforma: noi presentiamo, anche nel paragone con le altre
regioni, una situazione che è sicuramente accettabile e siamo impegnati in una riflessione
anche con il Consiglio regionale per fare di più, senza attendere il decreto del governo
nazionale.
Le autorità civili hanno lavorato affinché la macchina organizzativa
funzioni al meglio, anche per ospitare i 4500 fedeli previsti. Ma che cosa si aspettano
i loretani da questa visita di Benedetto XVI? Alessandro Guarasci lo ha chiesto
al sindaco della città, Paolo Niccoletti:
R. - Dalla visita
di Benedetto XVI, ci aspettiamo molto: a differenza delle altre precedenti visite,
che hanno caratterizzato la presenza dei Papi a Loreto, in questo caso non c’è un
raduno europeo dei giovani, non c’è un raduno di qualche movimento cattolico, ma c’è
il Papa che si fa pellegrino tra i pellegrini e viene a pregare tra le mura della
Santa Casa e celebrerà la messa nella Piazza della Madonna, che è il cuore della città.
Quindi, sarà un incontro intimo tra il Papa e la Santa Casa e tra il Papa e i loretani.
D. – I loretani come stanno vivendo questi momenti?
R. – I loretani
stanno vivendo questo momento con trepidazione e orgoglio: orgoglio innanzitutto perché,
pure essendo abitanti di una cittadina di 12 mila abitanti, sono consapevoli di essere
al centro dell’attenzione del mondo e non solo dei cattolici; trepidazione perché
è un incontro importante e quindi bisogna adeguatamente attrezzarsi per questi appuntamenti.
Ovviamente, la struttura di una città di 12 mila abitanti è fortemente sotto pressione,
nel senso che è una fatica che ci rende gioiosi.
D. – Sicuramente, il vostro
è un territorio anche molto produttivo: le Marche sono uno dei motori economici dell’Italia.
Questa crisi quanto ha inciso sul tessuto sociale della vostra area?
R. – Tutte
quelle imprese che non sono state in grado – per dimensioni e know-how – di
rapportarsi con l’internazionalizzazione crescente, sicuramente hanno risentito in
maniera forte della crisi. Proprio per questo, invece, grazie al Papa vorremmo dare
un messaggio di speranza a tutti i nostri imprenditori. Infatti, la nostra produzione
artigianale tipica - quella degli oggetti religiosi e della fisarmonica nella vicina
Castelfidardo – sarà presente, proprio le eccellenze di questa produzione, con due
doni al Papa: un rosario artistico in ambra e oro – Loreto è la capitale mondiale
degli articoli religiosi – realizzato da un nostro valente artigiano, e una fisarmonica,
perché nella nostra zona si concentra la produzione mondiale di questo tipico strumento
musicale.