2012-10-03 08:36:44

Consiglio delle Chiese su salvaguardia del Creato e la tutela delle popolazioni povere


“Alternative sostenibili per la riduzione della povertà e la giustizia ecologica” è il tema del convegno svoltosi nei giorni scorsi presso l’Accademia ortodossa di Creta, a Kolympari, Grecia, promosso dal Consiglio Mondiale delle Chiese (Wcc), dalla stessa accademia insieme ad altre organizzazioni. All’evento – riporta L’Osservatore Romano - hanno preso parte settantacinque tra scienziati, ecologisti, filosofi e teologi che hanno offerto un notevole contributo per comprendere al meglio le dinamiche sempre più connesse dello sviluppo economico e della sostenibilità ambientale. “Senza dubbio — ha spiegato Guillermo Kerber, responsabile per il Wcc del programma esecutivo per la tutela del Creato e la giustizia climatica — lo sradicamento della povertà e l’eco-giustizia sono strettamente correlate poiché le comunità povere, in varie parti del mondo, subiscono le conseguenze più gravi del degrado ambientale, dei cambiamenti climatici e del modello di sviluppo attuale”. Sebbene il Wcc e l’Accademia ortodossa di Creta si occupino dagli anni Settanta delle tematiche delle comunità sostenibili, oggi sono costrette ad affrontare nuove e difficili sfide dovute ai cambiamenti climatici accelerato, al degrado ambientale e alla crisi economica globale. “Questa conferenza di Kolympari — ha affermato Kerber — facilita la condivisione di esperienze provenienti da Africa, Asia, America, Europa e le isole del Pacifico, tutte alla ricerca di risposte sostenibili alle numerose problematiche in corso”. Durante l’incontro , i partecipanti hanno presentato approfondimenti specifici e studi relativi all’agricoltura, all’energia, allo sviluppo economico, alla sanità e alla finanza. Per Elias Abramides, del patriarcato ecumenico di Costantinopoli, “dietro le sfide economiche ed ecologiche, e alla ricerca di un quadro concettuale globale ed etico, sorge una crisi spirituale che invita alla conversione personale e sociale. L’umanità — ha spiegato — sembra dimenticare che noi condividiamo lo stesso mondo e le stesse risorse. Eppure, questa umanità può decidere anche adesso di adottare misure efficaci per salvare il creato e porre fine alle ingiustizie che colpiscono le popolazioni più povere”. (L.Z.)








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