L'attesa del Papa a Loreto, il Santuario che custodisce la Santa Casa di Nazareth
La città marchigiana di Loreto e non solo conta le ore che la separano dall’incontro
con Benedetto XVI, che domani mattina celebrerà la Messa sul sagrato del celebre Santuario
mariano, mezzo secolo dopo o’analoga visita che Giovanni XXIII fece prima di aprire
il Concilio Vaticano II. Il Santuario, secondo un’antica tradizione, oggi comprovata
da ricerche storiche e archeologiche, custodisce la casa nazaretana della Madonna.
Ma quali sono le prove di ciò? Alessandro Guarasci lo ha chiesto a padre
Giuseppe Santarelli, direttore della Congregazione Universale della Santa Casa:
R. - Sono soprattutto
gli elementi di carattere archeologico che identificano proprio le pietre della casa
di Loreto come pietre provenienti da Nazareth, sia per la lavorazione esterna di stile
nabateo, come ce ne sono in Palestina, introdotte dai Nabatei di Petra, ma sia soprattutto
per i graffiti giudeo-cristiani, circa 50, che si possono leggere nelle pietre della
Santa Casa, uno in modo particolare in greco con lettere ebraiche che si può spiegare
solamente se si pensa che le pietre vengono da Nazareth e sono state segnate così
con quei graffiti dai giudeo-cristiani e poi venute su nel 1291-94 durante la traslazione
della Santa Casa secondo la tradizione. Sono elementi oggettivi davanti ai quali difficilmente
si possono muovere obiezioni.
D. - E’ sorprendente che sia arrivata ai nostri
tempi in uno stato quasi perfetto di conservazione…
R. – Sì, perfetto. A Nazareth
la Santa Casa era conservata sotto una chiesa di stile sinagogale, costruita dai giudeo-cristiani
intorno alla fine del secondo, inizio terzo secolo, poi custodita sotto una chiesa
bizantina, una basilica, e al tempo dei crociati tra l’11.mo e il 12.mo secolo sotto
una splendida basilica crociata nella cripta. Quindi, un edificio, per quanto fragile,
custodito dentro un altro edificio sfida i secoli, nel senso che non è soggetto all’erosione
degli agenti atmosferici. A Loreto, è avvenuto altrettanto perché è stata subito protetta
con un muro grande e poi è stata protetta da una prima chiesa della fine del ’300
e infine da questa splendida basilica sorta nel 1469 su disegno probabile di Francesco
di Giorgio Martini, un grandissimo architetto toscano del 15.mo e 16.mo secolo.
D.
- Voi frati di Loreto che cosa fate per favorire la devozione mariana?
R. -
C’è il Rettorato con il rettore che coordina il tutto, c’è la sagrestia che accoglie
i sacerdoti per le celebrazioni, c’è la Custodia che accoglie i pellegrini che vanno
in Santa Casa, c’è la Congregazione della Santa Casa che promuove il culto mariano
lauretano con un’équipe di collaboratori, e soprattutto c’è il Corpo dei penitenzieri,
che accolgono i penitenti da ogni parte del mondo anche nelle varie lingue. Naturalmente,
la Congregazione Universale della Santa Casa e anche l’archivio promuovono molte pubblicazioni
di carattere scientifico, devoto, promozionale, divulgativo, per far conoscere la
Santa casa il santuario, la sua storia, la sua arte, perché il Santuario di Loreto
è il più ricco di opere d’arte fra tutti i Santuari mariani del mondo. Lo ha messo
in evidenza anche ultimamente il ministro Ornaghi, che è venuto a Loreto per la festa
della Natività di Maria l’8 settembre.