Giordania: timori di mons. Lahham per la manifestazione islamista di venerdì
“Venerdì prossimo i Fratelli Musulmani hanno convocato una grande manifestazione contro
le elezioni. I capi delle tribù avrebbero minacciato di far scendere in piazza 200mila
persone all'arma bianca pronte a creare il caos. Speriamo che non succeda”. Così l'arcivescovo
Maroun Lahham, vicario patriarcale per la Giordania del Patriarcato latino di Gerusalemme,
descrive all'agenzia Fides il passaggio critico a cui si prepara il regno hashemita,
con le elezioni previste – salvo probabili rinvii – entro la fine dell'anno. Davanti
alle prospettiva – ventilata da più parti - che anche la Giordania di re Abdallah
II venga contagiata dai processi destabilizzanti in corso nello scenario mediorientale,
l'arcivescovo ribadisce alcuni punti fermi: “Le prossime elezioni dovrebbero essere
in Giordania le prime elezioni libere e democratiche. Il governo sarà nominato per
la prima volta dal partito di maggioranza. Finora era il re a nominare il governo
e il primo ministro. I Fratelli Musulmani hanno annunciato da tempo di voler boicottare
le elezioni. Se le promesse di una competizione elettorale libera e democratica verranno
mantenute, loro potrebbero esercitare un peso effettivo nella evoluzione politica
del Paese. Se invece rimarranno fermi nella scelta del boicottaggio, la loro posizione
finirà per essere solo negativa”. Secondo l'arcivescovo Lahham anche sulla delicata
fase politica in Giordania si riflette l'instabilità del quadro mediorientale: “in
Siria le cose sono sempre più oscure. Finora, come Chiesa, insistiamo nell'appello
alla pace, alla riconciliazione e al perdono, ma non si vede una via d'uscita da questa
crisi, con il governo che non cede e la resistenza che sembra sempre più appoggiata
dall'esterno con l'invio di armi. Mentre si avvicina l'inverno, si fa insostenibile
il dramma umanitario degli immigrati, come quelli ammassati a decine di migliaia nel
campo di Zataari. Tra loro si sono infiltrati decine di agenti siriani, per creare
problemi anche in Giordania. Quando li si individua, vengono subito rimandati nel
loro Paese”. (R.P.)