Congo: la crisi nel nord Kivu e le sofferenze della popolazione
Come ricordato ieri dal Papa nell’Angelus, la popolazione della parte orientale della
Repubblica Democratica del Congo sta vivendo da inizio maggio una situazione di guerra,
con oltre 300mila persone che sono state allontanate dalle loro abitazioni. Da mesi
l’esercito congolese ha inviato nella zona di Goma migliaia di soldati per combattere
contro un gruppo di ribelli che si fa chiamare “M23”. Si tratta per la maggior parte
di Congolesi di etnia Tutsi, che hanno disertato dall’esercito regolare e stanno combattendo
per il controllo dell’intera area del Nord Kivu, particolarmente ricca di risorse
minerarie. I residenti riferiscono di sparatorie nella città di Goma ogni sera, mentre
solo la scorsa settimana sono state uccise cinque persone. “Al momento ci sono molti
soldati in zona e questo sta creando problemi”, ha affermato all’Associated Press
il sindaco della città. Riguardo i presunti legami dell’M23 con il vicino Rwanda,
giovedì scorso a margine dei lavori dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il
presidente rwandese Paul Kagame ha smentito con decisione ogni accusa ed ha affermato
che “risolvere la crisi sarà impossibile se la comunità internazionale continuerà
a percepire il problema in maniera errata”. Kagame e il presidente della RDC Joseph
Kabila hanno poi condannato in maniera congiunta “ogni forma di sostegno esterno”
ai ribelli. (M.R.)