2012-09-30 14:09:53

Compie 60 anni il Caritas Baby Hospital a Betlemme aperto a bimbi di ogni cultura e religione


60 anni fa nasceva a Betlemme il Caritas Baby Hospital, un ospedale che presta soccorso e conforto ai bambini del luogo senza distinzioni di cultura o religione. La sua storia e la sua missione sono raccontate da suor Lucia Corradin, delle Suore Francescane Elisabettine, presenti nella struttura dal 1975. L’intervista è di Luca Pasquali:RealAudioMP3

R. – Il Caritas Baby Hospital è l’unico ospedale pediatrico presente in tutta la Cisgiordania e ha trovato il suo inizio alla vigilia del Natale del 1952, grazie ad un religioso svizzero – padre Ernst Schnydrig – che si trovava in pellegrinaggio con un piccolo gruppo di amici, proprio durante il periodo natalizio. Incontrano un papà arabo palestinese di un campo profughi qui vicino – il campo di Aida – mentre questo padre di famiglia stava seppellendo il figlio che era morto di freddo e denutrizione. Il prete resta sconvolto dall’incontro, perché si sente interpellato da una forte domanda: “Come mai questo succede a Betlemme, nel momento stesso in cui io mi sto recando alla grotta per incontrare il Signore?”. Lui avverte che il Signore si è servito di quell’evento per fargli capire che dovesse essere lui il promotore di un’opera sanitaria a favore dei bambini palestinesi. A conferma di questo evento, questo piccolo gruppo di amici decide di recarsi nei campi profughi e di raccogliere i bambini malnutriti. Quando questo religioso ritorna nella sua diocesi, ovviamente, comincia a fare il “tam tam” in tutte le diocesi e tutte decidono all’unanimità di fondare un’associazione che in tedesco si chiama “Kinderhilfe Bethlehem”, in italiano “Aiuto bambini Betlemme”. Questa è ancora oggi l’organismo che gestisce la struttura sanitaria per i bambini, senza alcuna distinzione di razza e religione, oltre all’aspetto educativo e di supporto nei confronti delle mamme. Questo perché nella cultura araba la donna ancora oggi si trova in una condizione di minorità, di inferiorità rispetto all’uomo. L’opera è nata come una risposta di solidarietà.

D. – Come si riesce oggi a portare sostegno e conforto ai bambini in Medio Oriente, un luogo in cui sembra così difficile la convivenza tra culture e religioni differenti?

R. - Caritas Baby Hospital è un’opera voluta da Dio: lo conferma il fatto che esistiamo ancora oggi, dopo sessant’anni di presenza; è come rendere lode al Signore, per questa opera che lui ha voluto e che continuerà a portare avanti. Più si è in contatto e si promuove questa opera di solidarietà per il bene dei bambini e delle mamme, tanto più passa il messaggio che la cristianità è vissuta nel tessere relazioni.

D. – Quanti bambini oggi ricevono cure presso la vostra struttura, e quali sono le malattie più diffuse, le problematiche a cui dover far fronte maggiormente?

R. – La capienza totale della struttura è attualmente di 82 posti letto, suddivisi tra due reparti di pediatria ed uno di neonatologia; i piccoli pazienti vengono soprattutto per alcune malattie a livello intestinale, dovute al fatto che non tutte le famiglie hanno la quantità sufficiente di acqua, sia per lavarsi, sia per preparare da mangiare. Vengono anche per patologie respiratorie, anche queste legate alle condizioni di vita; ci sono malattie cardiache, malattie motorie e poi malattie come la fibrosi cistica o altre, che sono connesse all’incremento dei matrimoni tra consanguinei. Cerchiamo soprattutto di creare con le famiglie punti di informazione ed educazione, per potere poi parlare anche di prevenzione.

D. – Sono presenti le Suore Francescane Elisabettine da molti anni, ormai. Qual è l’impegno delle suore all’interno di questo ospedale, e come nasce questa missione?

R. – Siamo state volute dallo stesso fondatore. Lui voleva che all’interno dell’opera ci fosse una presenza religiosa, che si facesse garante delle due anime significative dell’opera: restituire rispetto e dignità alle persone più fragili e trovare, con i locali, le strategie migliori che, nel rispetto della loro cultura, potessero salvaguardare queste due anime ispiratrici.







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