Brasile: i vescovi auspicano un voto senza violenza
Le imminenti lezioni comunali, che si terranno il 7 ottobre, sono “un’occasione per
rafforzare la democrazia brasiliana”, mentre il ricorso alla violenza, che caratterizza
la campagna elettorale in molti comuni, “è inammissibile: i candidati sono avversari,
non nemici”. Ad affermarlo è una nota diffusa dal Consiglio dei vescovi del Brasile,
radunatosi a Brasilia dal 25 al 27 settembre. La nota dei vescovi, inviata all’Agenzia
Fides, si sofferma sulle leggi contro la compravendita dei voti e la corruzione “entrambe
nate della mobilitazione popolare si sono dimostrate efficaci nell’impedire a personaggi
corrotti di occupare cariche pubbliche”. Ma, prosegue il testo, occorre sempre che
ogni elettore eserciti “la propria consapevolezza, tanto nel momento di votare, quanto
nell'applicare queste leggi”, denunciando candidati e partiti coinvolti in pratiche
illecite. Il documento, firmato dalle più alte autorità della Conferenza episcopale,
ammonisce sui rischi di una politica alimentata dall’odio, che “contraddice il principio
evangelico di carità e di perdono e ferisce la dignità umana”, violando, inoltre,
“le norme fondamentali della sana convivenza civile, che dovrebbe guidare ogni militanza
politica”. Altrimenti, si chiedono i vescovi, “come cercare il bene comune, principio
ispiratore della politica?”. Le città brasiliane che rinnoveranno i loro comuni saranno
oltre cinquemila. (M.R.)