2012-09-28 17:32:38

Fiat e Ilva. La Chiesa con i lavoratori in crisi


RealAudioMP3 Dalla Fiat di Torino, all'Ilva di Taranto, dal Sulcis all'Alcoa in Sardegna, la Chiesa italiana è impegnata nel sostenere, accompagnare i lavoratori e le loro famiglie in questo momento di crisi. "Senza dimenticare, ricorda mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, gli esodati,un problema abbastanza acuto che abbiamo a Torino e in Italia". La recente conferma dell'impegno della Fiat nel Paese, "è un motivo di fiducia e speranza, però la preoccupazione resta, resta tutta". "Ho avuto l'assicurazione da parte dei vertici, afferma ancora mons. Nosiglia alla Radio Vaticana, che l'azienda rimarrà a Torino con la volontà di attivare la produzione non appena il mercato e la situazione migliorino". "C'è anche l'impegno, devo dire, di non licenziare i lavoratori e di trovare vie alternative". "Gli strumenti sono quelli della cassa integrazione, ma qui deve entrare di peso il governo che deve dare la possibilità di attivare questi strumenti in attesa che il mercato riprenda". Da Taranto, l'arcivescovo mons. Filippo Santoro, auspica per l'Ilva, "un momento di riflessione, un momento di giudizio. Come sempre noi abbiamo ripetuto che dobbiamo avere presenti tutti i fattori, dobbiamo avere presente le gravi minacce alla salute - prodotte dalla diossina delle emissioni – e dobbiamo avere anche presente il rischio di una disoccupazione di massa". "Ho invitato costantemente al dialogo, perché questo interesse del bene comune è il nostro obiettivo e secondo me se sarà presentata un’Autorizzazione Integrata Ambientale dal ministro e dal governo, questa può essere la base per una soluzione". "So che la situazione è molto critica, la magistratura deve fare il suo corso, però a partire dall’AIA, dall’Autorizzazione Integrata Industriale, penso che ci sia la base per una partenza realistica". (a cura di Luca Collodi)








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