La Santa Sede aderisce a Convenzione Onu su prevenzione e repressione dei reati contro
i diplomatici
Un contributo “concreto” e “ulteriore” al “contrasto dei reati commessi contro i diplomatici”.
Con questi intenti l’arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con
gli Stati, ha depositato mercoledì scorso presso il segretario generale delle Nazioni
Unite lo strumento di adesione della Santa Sede alla Convenzione sulla prevenzione
e la repressione dei reati contro le persone che godono di una protezione internazionale,
ivi compresi gli agenti diplomatici. “Lo strumento di adesione – si afferma in una
nota ufficiale – ricorda inoltre che la promozione dei valori della fraternità, della
giustizia e della pace tra le persone e i Popoli stanno particolarmente a cuore alla
Santa Sede e richiedono l’osservanza dello stato di diritto, così come il rispetto
dei diritti umani. In tale prospettiva, l’adesione alla Convenzione in parola conferma
l’attenzione della Sede Apostolica agli strumenti internazionali di cooperazione giudiziaria
in materia criminale, che, come la presente Convenzione, costituiscono un’effettiva
garanzia di fronte alle attività criminali che minacciano la pace e la dignità dell’uomo”.
Pertanto,
prosegue la nota, “questa decisione non manifesta soltanto il desiderio della Santa
Sede di collaborare a tutelare adeguatamente il personale diplomatico, ed in primis
il proprio e quello accreditato presso di essa, ma aiuta anche la comunità internazionale
a mantenere alta la guardia contro i rischi del terrorismo”. “Si tratta – si conclude
– di un’iniziativa in linea e nel solco del processo” da tempo “avviato, per adeguare
l’ordinamento giuridico vaticano ai più alti standard internazionali intesi a contrastare”
il grave fenomeno.