Honduras: Commissario Onu denuncia "insicurezza cronica" per i difensori dei diritti
umani
Anche l’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani, Navi Pillay, ha denunciato
“l’insicurezza cronica” sofferta da avvocati, giornalisti e altri difensori dei diritti
fondamentali in Honduras, dopo l’assassinio, negli ultimi giorni, di due personalità
che si battevano al fianco dei contadini senza terra. L’avvocato Antonio Trejo, ha
ricordato in una nota Pillay, è stato assassinato sabato scorso per il suo lavoro
a difesa dei diritti dei ‘campesinos’ del Bajo Aguán, dopo aver ripetutamente denunciato
di essere stato bersaglio di minacce di morte. Due giorni dopo - riferisce l'agenzia
Misna- stessa sorte è toccata a Manuel Díaz Mazariegos, pubblico ministero di Choluteca,
anch’egli impegnato nella tutela dei diritti umani. “Purtroppo questi abominevoli
omicidi non sono casi isolati. Esiste un clima minaccioso di insicurezza e violenza
in Honduras e i difensori dei diritti umani sono oggetto di intimidazioni, aggressioni
fisiche e assassinii. L’impunità di fronte a queste violazioni è inaccettabile” ha
detto l’Alto Commissario. Secondo il Collegio degli avvocati dell’Honduras, sono 74
i legali uccisi negli ultimi tre anni senza che le autorità preposte abbiano dato
alcuna risposta. Negli ultimi due anni altre 60 persone sono morte nell’ambito di
conflitti legati al possesso della terra. “E’ essenziale che chi commette questi crimini
sia portato di fronte alla giustizia. Non farlo semplicemente contribuirà ad esacerbare
una situazione già grave” ha sottolineato Pillay. L’Alto Commissario si è rivolto
anche al governo affinché “adotti urgentemente misure per far fronte alla vulnerabilità
che soffrono i difensori dei diritti umani” e a rispettare gli impegni contratti durante
l’esame periodico dell’Honduras da parte del Consiglio dei diritti umani del 2010,
“in particolare quelli orientati a rafforzare le istituzioni dello Stato di diritto
e l’efficacia dell’amministrazione della giustizia”. (R.P.)