2012-09-27 08:14:08

Economia: giù le borse per i timori sulla Spagna, proteste a Madrid. In Grecia nuovo sciopero generale


Crisi economica. I timori per il piano di salvataggio della Spagna affossano le borse europee e fanno volare gli spread. Intanto proteste e scioperi generali paralizzano sia Madrid che Atene: qui scontri tra polizia e manifestanti con decine di arresti. Sentiamo Salvatore Sabatino: RealAudioMP3
E’ stato un mercoledì difficile per le Piazze europee, schiacciate dal peso dell’incertezza sul futuro della Spagna e le sue probabili richieste di aiuti. Non a caso il listino peggiore è stato proprio Madrid, in perdita di oltre il 3%. E lo spread tra titoli spagnoli e tedeschi è tornato a lievitare a quota 460 punti. Una tempesta provocata dal clima di forte tensione sociale che vive il Paese iberico – proteste si susseguono tutti i giorni – mentre oggi il governo varerà la finanziaria che dovrebbe contenere circa 39 miliardi di euro tra tagli alla spesa e aumenti fiscali. Il giornalista Antonio Pelajo:

“Il budget per l’anno prossimo sarà ridotto di molto, con risparmi imponenti su molti settori, e questo sicuramente produrrà tensioni sociali. Ma devo dire che la Spagna non è la Grecia; e qui non bisogna neanche confondersi. Questo è un Paese potente, con una classe economica preparata, con delle aziende fortissime”.

Eppure la crisi c’è ed è durissima. Così come in Grecia, dove ieri è andato in scena il terzo sciopero generale dall’inizio dell’anno, con momenti di tensione ad Atene, dove la polizia ha usato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Oggi i leader dei partiti di maggioranza cercheranno di finalizzare il pacchetto dei tagli al bilancio statale per il biennio 2013 – 2014. mentre la Troika - Ue, Bce e Fmi, si divide sulle soluzioni per risolvere la crisi; da una parte l’Istituto di Washington spinge per una ristrutturazione del debito detenuto dai Paesi europei, dall’altra Bruxelles preferirebbe concedere ad Atene più tempo per applicare le misure di austerità concordate in cambio degli aiuti. Resta l’incognita, ora, sulla politica di sviluppo che dovrebbe andare di pari passo con i tagli. La collega Vassiliki Markaki:

“Non sembra che tra gli incontri del primo ministro con tutto il mondo politico europeo ci siano state novità per quel che riguarda lo sviluppo. Non sembra che siano stati attirati investitori, non sembra che da qualche parte siano previsti soldi anche per ricominciare in qualche modo a ricostruire”.








All the contents on this site are copyrighted ©.