Diocesi di Roma: il cardinale Vallini raccomanda ai sacerdoti lo slancio missionario
“In un mondo dispersivo e confuso è importante ritornare ai fondamentali della nostra
vita”. È l’invito rivolto dal cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per la
diocesi di Roma, ai sacerdoti incontrati ieri. “L’Anno della Fede è un forte invito
a riaffermare e fortificare innanzitutto la nostra identità presbiterale”, ha esordito
il porporato, che ha esortato a chiedersi “chi siamo noi sacerdoti in una società
secolarizzata, ormai multietnica e multireligiosa”. La domanda da porsi, secondo il
cardinale Vallini, è “che cosa è successo negli anni del post-Concilio”, il cui “messaggio
rinnovatore non è stato sempre bene interpretato e talvolta è stato stravolto”. “Il
Vaticano II - ha fatto notare infatti il cardinale - non ha proposto un modello prefabbricato
di prete”, ha “ha indicato alcuni lineamenti, opportuni adattamenti, ha accentuato
aspetti prima poco evidenziati, che però non andavano assolutizzati ma armonizzati
nell’insieme”. Tra le acquisizioni fondamentali del Concilio, da tener presente ancora
oggi - riferisce l'agenzia Sir - il cardinale Vallini ha citato la consapevolezza
che “il ministero ordinato non precede il popolo di Dio ma è all’interno e al servizio
della missione di tutta la Chiesa” e che “il sacerdote non è solo a servizio della
comunità dei credenti, è anche il primo responsabile dell’evangelizzazione di tutti
gli uomini”. “Uomo di Dio a servizio della Chiesa, evangelizzatore e catecheta, promotori
di carismi e vocazioni senza rinunciare al suo ministero specifico di pastore, membro
dell’unico presbiterio”. Questa, in sintesi, l’identità del sacerdote, consolidatasi
nella comunità ecclesiale grazie all’eredità del Concilio. “In un mondo lacerato dall’egoismo,
dalla violenza e dalle ingiustizie, come suoi ministri, forti della profezia del Vangelo,
dobbiamo porci come uomini di riconciliazione e di pace”, l’invito del vicario del
Papa per la diocesi di Roma, che ai suoi preti ha raccomandato “ottimismo e fiducia”.
“Siamo in prima fila, con tutti gli uomini di buona volontà, per essere artefici di
unità attraverso la nostra capacità di dialogo, di condivisione, di comprensione,
di perdono”, ha aggiunto, esortando a “cogliere il positivo nelle vicende umane, valorizzare
ciò che unisce, sentire e far sentire il senso di umanità”. Primato della preghiera,
“slancio missionario”, maggiore attenzione ai “lontani”: queste alcune priorità raccomandate
dal cardinale Vallini ai sacerdoti romani, per scongiurare i rischi della “perdita
di passione”, del “diffuso senso di disaffezione”, di “comportamenti che tendono allo
sconforto e alla chiusura”. “L’isolamento è il veleno della vita sacerdotale”, ha
concluso il cardinale invitando i preti a valorizzare le “relazioni presbiterali”.
(R.P.)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LVI no.
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