Sud Sudan: petizione dei Comboniani per abolire la pena di morte
I missionari Comboniani hanno lanciato una petizione per abolire la pena di morte
nel Sud Sudan. La petizione è stata rivolta ai vescovi di Sudan e Sud Sudan riuniti
a Juba, per la loro Assemblea plenaria. “Nel corso delle ultime settimane il Sud Sudan
ha ripreso ad impiccare i prigionieri nel braccio della morte: sono state eseguite
le condanne a morte di almeno quattro uomini a Juba e di uno a Wau” afferma il testo
della petizione, firmata da padre Joe Vieira, vice Superiore provinciale per il Sud
Sudan, di cui è pervenuta copia all’agenzia Fides. Secondo l’articolo 21 della Costituzione
Provvisoria del Sud Sudan (Stato indipendente dal luglio dell’anno scorso) la pena
di morte può essere comminata “solo per delitti estremamente gravi”. Non può essere
inoltre applicata nei confronti dei minori di 18 anni o di persone che superino i
70 anni, né nei confronti di donne incinte o in fase di allattamento dei figli, salvo
dopo due anni dall’allattamento”. Facendo riferimento all’auspicio di vedere abolita
la pena di morte in Africa, contenuto nell’Esortazione apostolica “Africae munus”
di Papa Benedetto XVI, i missionari Comboniani chiedono alla Conferenza episcopale
sudanese di invitare il Capo dello Stato del Sud Sudan, Salva Kiir Mayardit, ad adottare
una moratoria sulle esecuzioni capitali, e di inviare una petizione alla Commissione
per la revisione costituzionale, perché abolisca definitivamente la pena capitale
dalla Costituzione definitiva del Paese. Si invitano infine i vescovi a coinvolgere
le Commissioni “Giustizia e Pace” perché su uniscano alle organizzazioni della società
civile nella campagna per l’abolizione della pena di morte. (R.P.)