SENEGAL: Conclusa la Plenaria dell'Unione del clero- apprezzamenti per il contesto
multi confessionale del Paese
DAKAR – Il contesto multiconfessionale del Senegal è “un’opportunità e non una minaccia
per la nuova evangelizzazione”: è quanto emerso dalla 36.ma Assemblea generale dell’Unione
del clero senegalese (Ucs), conclusasi a Kaolack venerdì scorso. L’incontro aveva
come tema proprio “La nuova evangelizzazione in un contesto multiconfessionale”, scelto
anche guardando all’imminente Sinodo dei vescovi dedicato alla nuova evangelizzazione,
in programma in Vaticano dal 7 al 28 ottobre. Riprendendo le affermazioni dell’Instrumentum
Laboris, il documento di lavoro del Sinodo, l’Ucs ha ribadito che la nuova evangelizzazione
“non significa l’annuncio di un nuovo Vangelo, bensì la promozione di una cultura
radicata più profondamente nel Vangelo, in un contesto mondiale in costante mutamento”.
Tanto più che, ha sottolineato l’Ucs, “il fenomeno della globalizzazione, della secolarizzazione
e del relativismo toccano la stessa Africa”. Nella dichiarazione finale pubblicata
al termine della Plenaria, l’Unione del clero senegalese ha messo in evidenza l’importanza
dei “valori comuni dell’ospitalità, della fraternità e del rispetto reciproco”, ricordando,
però, che “restano ancora molti sforzi da fare, di fronte a sfide importanti come
la purificazione delle mentalità e dei comportamenti”. In quest’ottica, fondamentale
rimane “la partecipazione allo sviluppo integrale ed il rafforzamento dei legami di
fraternità e convivenza tra le diverse comunità religiose”, da parte di “cristiani,
musulmani e religioni tradizionali”. Di qui, l’esortazione che l’Ucs ha lanciato a
tutti i cristiani senegalesi affinché ci sia “una vera conversione” grazie all’accoglienza
della radicalità del messaggio evangelico, tanto più che “la preghiera, la contemplazione
e la celebrazione dei sacramenti costituiscono luoghi privilegiati della vita cristiana,
per una testimonianza autentica”. Il clero di Dakar ha anche raccomandato “vivamente”
ai fedeli di “continuare ad ispirarsi a quei valori culturali che preservano e rafforzano
la convivenza e la coabitazione pacifica tra tutti”. E per questo, l’Ucs condanna
“il ricorso ad attacchi di principi fondamentali e di simboli religiosi dei credenti,
quale che sia la loro religione”. Infine, durante i lavori inaugurali della Plenaria,
il ministro senegalese del Lavoro e della Gioventù, Aly Coto Ndiaye, ha affermato
che “incontri come quelli dell’Ucs sono un’iniziativa lodevole che può arginare il
flagello del fondamentalismo il quale, in un contesto di convivenza interreligiosa,
non può più prosperare”. (PIRO)