2012-09-24 14:22:11

Pisapia: adozione da parte di coppie Gay. Forum Famiglie: in gioco lo sviluppo del bambino


Fa discutere l’apertura del sindaco di Milano Pisapia alle adozioni da parte di coppie omosessuali. “Meglio per un bimbo essere adottato da una coppia gay che rimanere orfano”, ha detto il primo cittadino, sostenendo che è possibile essere ottimi o pessimi genitori indipendentemente dall’orientamento sessuale. Secondo l’osservatorio sui Diritti dei Minori, il tema delle adozioni non può diventare oggetto di contese politiche perché in gioco vi è lo sviluppo dell'identità del bambino, che non può essere sacrificato all'egoismo adulto''. Dello stesso avviso Francesco Belletti, presidente del Forum delle Famiglie. Paolo Ondarza lo ha intervistato:RealAudioMP3

R. - Credo che si debba partire proprio dalla naturalità, dall’origine dell’essere genitori: dare la vita nasce proprio nel maschile e nel femminile. L’incontro della diversità genera una nuova vita e questo sia biologicamente, sia culturalmente. L’identità del bambino e della bambina - la sua stessa identità sessuale, il suo maschile ed il suo femminile - sono rinforzati dall’incontro dialettico con il riconoscimento di uno dei due genitori e con la differenza dell’altro.

D. - A supporto di questo c’è una letteratura scientifica?

R. -Sì, c’è una letteratura fondativa che è antropologica, ma che è anche della psicanalisi, delle scienze psicologiche e documenta che il maschile ed il femminile costruiscono il benessere, la stabilità della personalità. Da un lato c’è questo, dall’altro quasi tutte le indagini disponibili oggi, sulla base del confronto tra coppie omosessuali con figli, in contesti dove questo fenomeno è più diffuso – vedi gli Stati Uniti - dicono che i figli in queste condizioni hanno indicatori di benessere molto peggiori. Le loro storie di vita sono molto più complicate ed anche la stabilità ed il benessere personale è messo a rischio.

D. - Il benessere psicoemotivo?

R. - Sì, sono più esposti alla devianza, all’abuso di alcolici, all’abuso di droghe, hanno percorsi di maturazione e di crescita più difficili, più complicati. Lo stesso si può dire anche per i figli di famiglie separate, cioè: là dove la principale risorsa del bambino - un papà ed una mamma - è messa in crisi, è messa in discussione, si rompe ed è più fragile, lì la vita diventa più difficile.

D. - C’è chi contesta quanto lei sta affermando dicendo: “Meglio per un bimbo essere adottato da una coppia gay, che rimanere orfano senza genitori”…

R. - Da un lato c’è del vero in questa affermazione, nel senso che le condizioni di istituzionalizzazione sono disumane in molti Paesi del mondo: noi in Italia solo nel 2006 abbiamo fatto una legge che chiudeva finalmente i classici istituti per minori. Dare una famiglia ad un bambino corrisponde a garantirgli i suoi diritti. Dall’altro lato, proprio per queste difficoltà e sofferenze di vita di questi bambini, mi sembra poco prudente e poco adeguato dargli una situazione familiare incerta, come un genitore solo o come una coppia di genitori dello stesso sesso.

D. - Non va dimenticato che tante coppie eterosessuali, regolarmente sposate, non riescono ad adottare per varie ragioni: difficoltà burocratiche ad esempio…

R. - Ci sono liste d’attesa molto lunghe, ci sono anche iter burocratici molto forti, c’è proprio una criticità del sistema Italia sulla lunghezza delle procedure che andrebbe rivista. Lo scenario mondiale invece vede decine di milioni di bambini che vivono abbandonati o per strada o in istituti con 500/600 posti letto, quindi, a livello mondiale si pone una sfida grandissima: la grande sfida dell’accoglienza, del dare una famiglia ad ogni bambino. Però, io credo che questo dibattito abbia purtroppo un avvelenamento iniziale, cioè troppo spesso è usato per garantire il diritto delle persone omosessuali ad avere un figlio. Io credo invece che non esiste un diritto degli adulti ad avere un figlio, esiste solo l’interesse superiore del minore e questo lo dichiara anche la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, dell’89, proclamata dalle Nazioni Unite. E’ un diritto di civiltà.







All the contents on this site are copyrighted ©.