Il Papa e l'ascolto della Parola di Dio: perché sia compresa bisogna superare le sordità
del cuore
La Parola di Dio è sempre di luce, dipende da come la si ascolta. È questo l’insegnamento
che si desume dalla pagina del Vangelo proposta dalla liturgia di ieri. “Nessuno –
si legge nel brano di Luca – accende una lampada e la copre con un vaso o la mette
sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce (…) Fate
attenzione dunque a come ascoltate”. Su questi aspetti, Benedetto XVI ha spesso esortato
i cristiani a compiere un percorso di maturazione. Alessandro De Carolis ricorda
alcune delle affermazioni del Papa in merito:
Linguaggio in
parabole per il pubblico e spiegazioni con diverso stile comunicativo in privato,
per i suoi discepoli. Il Vangelo restituisce questa come linea generale di insegnamento
del Maestro. Le parabole di Gesù, criptiche all’apparenza, sono un distillato di sapienza
che ha però bisogno, per essere comprese, di un requisito particolare e dunque difficilmente
riscontrabile a livello di massa: la disposizione all’ascolto con il cuore. “Fate
attenzione a come ascoltate”, mette in guardia Gesù coloro che lo attorniano nella
scena descritta del Vangelo di Luca. Un valore, quello dell’ascolto della Parola di
Dio, che da quei giorni del primissimo annuncio a oggi ha visto soffermarsi Dottori
della Chiesa, Santi, teologi, Papi, non ultimo Benedetto XVI: “C’è chi ascolta
superficialmente la Parola ma non l’accoglie; c’è chi l’accoglie sul momento ma non
ha costanza e perde tutto; c’è chi viene sopraffatto dalle preoccupazioni e seduzioni
del mondo; e c’è chi ascolta in modo recettivo come il terreno buono: qui la Parola
porta frutto in abbondanza”. (Angelus, 10 luglio 2011) La parabola
del Seminatore, ricordata qui dal Papa, è una limpida cartina di tornasole. Perché
la Parola di Dio rischiari tutta la casa, e non sia l’inutile punto-luce messo in
un angolo, è necessario la Parola diventi per un cristiano un cibo ruminato con costanza
da solo e comunitariamente, con la meditazione e la vita dei Sacramenti:
“Ascoltare
insieme la parola di Dio; superare la nostra sordità per quelle parole che non si
accordano con i nostri pregiudizi e le nostre opinioni; tutto ciò costituisce un cammino
da percorrere per raggiungere l’unità nella fede, come risposta all’ascolto della
Parola”. (Vespri Converisone di S. Paolo, 26 gennaio 2007) La
comprensione della Parola di Dio è un dono di Dio stesso. Tuttavia – afferma Gesù
nel Vangelo di Luca – “non c'è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di
nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce”. Una garanzia del fatto che
quel seme – al di là del terreno che lo accoglierà – deve essere comunque gettato
ne solchi dei cuori dalla Chiesa di ogni tempo:
“E’ una Parola che deve
essere testimoniata e proclamata esplicitamente, perché senza una testimonianza coerente
essa risulta meno comprensibile e credibile”. (Discorso Pontificie Opere
Missionarie, 14 maggio 2011)