Celebrato la 10.ma memoria liturgica di San Pio da Pietrelcina
La Chiesa ha celebrato ieri per il decimo anno la memoria liturgica di San Pio da
Pietrelcina. Dopo la veglia della notte, a San Giovanni Rotondo, ieri mattina la Messa
presieduta dal cardinale Camillo Ruini con la concelebrazione del Ministro Generale
dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e di tutti i frati capitolari. Fausta Speranza
ha intervistato padre Luciano Lotti, direttore della rivista scientifica dedicata
a San Pio:
R. – Prima di
tutto dobbiamo dire che festeggiamo con i devoti di San Pio, perché dopo 10 anni c’è
grande entusiasmo, grande fede. Questa notte abbiamo avuto oltre 40 mila persone presenti
qui a San Giovanni Rotondo: già da alcuni giorni negli alberghi era impossibile trovare
posto. C’è stata questa risposta che è stata soprattutto una risposta di fede. In
più dobbiamo dire che abbiamo la partecipazione del cardinale Camillo Ruini, che sembra
quasi coronare questi dieci anni di fede e di affetto per padre Pio.
D. –
L’anniversario è sempre un’occasione anche per ricordare un aspetto particolare: a
dieci anni dalla prima memoria liturgica di San Pio, qual è il messaggio più forte
che oggi può arrivare?
R. – Devo dire che tante cose sono cambiate nella devozione
a padre Pio: si è passati, forse, dalla curiosità, da un certo miracolismo – legato
certo all’intercessione dei Santi ma che a volte poteva sembra eccessivo - ad un discorso
più maturo di fede. Oggi soprattutto in queste condizioni sociali ed economiche che
viviamo, padre Pio è l’uomo della speranza, è l’uomo che sa percepire che con l’aiuto
di Dio si possono affrontare anche le tempeste più difficili.
D. – Che cosa
dire delle strutture a Pietrelcina?
R. – Non è solo il luogo dove padre Pio
ha avuto i natali, ma sta diventando veramente il luogo della contemplazione, del
silenzio, della preghiera, dell’esperienza trainante poi di tutta la sua esistenza
spirituale.
D. – Fratel Luciano, a dieci anni c’è qualche progetto particolare
per l’ospedale e per le strutture di San Giovanni Rotondo e di Pietrelcina?
R.
– Sì. L’Ospedale di San Giovanni Rotondo, come si sa, sta portando avanti un progetto
per un adeguamento scientifico e per un adeguamento generale di tutta la linea di
assistenza scientifica. Ora c’è soprattutto la presa di coscienza che un ospedale
religioso e le strutture religiose, che sono a San Giovanni Rotondo e a Pietrelcina,
servono l’uomo e non solo l’uomo spirituale, ma anche l’uomo che cammina su questa
terra, con i suoi problemi e le sue sofferenze.
D. – Per questo decimo anniversario
ci sarà un numero particolare per la rivista scientifica che lei dirige?
R.
– Sì, la rivista quest’anno toccherà non solo le tematiche di “dieci anni di padre
Pio”, ma toccherà particolarmente il tema più caro alla devozione dei fedeli e cioè
il tema delle stimmate di padre Pio, con interventi e articoli di medici, di psicologi
e di esperti su questo tema.