2012-09-23 11:33:46

Al cardinale Bertone il Premio “Conde de Barcelona”, domani la cerimonia con il re Juan Carlos


Il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, riceverà domani a Barcellona dal re Juan Carlos, il Premio internazionale “Conde de Barcelona”, giunto alla IV edizione, ed attribuito a personalità o istituzioni che si siano distinte per il proprio apporto al mondo della comunicazione. Il premio è istituito dalla Fondazione “Conde de Barcelona”, costituita a sua volta dal quotidiano “La Vanguardia”. E proprio al giornale di Barcellona, il cardinale Bertone ha rilasciato oggi un’intervista a tutto campo, su cui ci riferisce Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

La crisi economica, la presenza dei cristiani in Medio Oriente e ancora le sfide della secolarizzazione e la libertà religiosa. Sono i temi principali affrontati dal cardinale Tarcisio Bertone in una lunga intervista al quotidiano “La Vanguardia”. Il porporato ha sottolineato che, nonostante l’avanzare della mentalità laicista con tutti i suoi effetti, la Spagna resta profondamente cattolica ed ha elogiato l’impegno dell’episcopato locale nel mobilitare “tutte le forze” per “rievangelizzare la società”. Quindi, rispondendo ad una domanda sulla crisi economica nei Paesi europei, ha affermato che è innanzitutto “necessaria una riflessione antropologica”. Bisogna guardare, ha detto, alle cause come l’individualismo egoista richiamando la necessità di una base etica dell’economia. Di qui, ha avvertito, l’urgenza di una “maggiore assunzione personale di responsabilità”. Non meno importante, ha soggiunto, è la promozione della solidarietà. L’Europa, ha detto, potrà superare la crisi solamente riscoprendo la centralità dei valori “umani e cristiani” che ne hanno fatto grande la storia. Né ha mancato di mettere l’accento sulla crisi della natalità che mette a rischio il futuro di molti Paesi europei.

Il cardinale Bertone ha così sottolineato che la crisi non riguarda solo Paesi europei di tradizione cattolica, ma tutto il Vecchio Continente. Una crisi, peraltro, ha constatato, che mette in luce i “punti deboli” dei singoli Paesi e i “limiti strutturali dell’attuale architettura politica ed economica dell’Unione Europea”. Il porporato si è dunque soffermato sulle violenze anticristiane in molti Paesi a maggioranza musulmana. La diminuzione della presenza cristiana in Medio Oriente, ha affermato, “non è solo un danno per la Chiesa, ma per tutta la società come riconoscono pure molti musulmani”. Per questo, ha ammonito, “la promozione della libertà religiosa è la migliore garanzia per il progresso della società”. Riferendosi poi alla visita del Papa in Libano, il cardinale Bertone ha espresso tutta la sua preoccupazione per la guerra in Siria, che ha provocato quasi 30 mila morti. E’ una crisi complicata, ha detto, che non mette in pericolo solo la comunità cristiana ma tutta la società. I cristiani presenti in Siria, ha aggiunto, saranno sempre “costruttori di pace e artefici di riconciliazione”. Quindi, ha rinnovato l’appello alla fine delle violenze, “da qualsiasi parte vengano”, e a dare priorità alla via del dialogo e della riconciliazione. “E’ importante – ha affermato – salvaguardare l’unità del Paese” in cui tutti, comprese le minoranze, “abbiano un ruolo fondamentale per contribuire al bene della società”.

Di qui, il cardinale Bertone si è soffermato sulle prospettive della cosiddetta “primavera araba”. Pur non essendoci più l’entusiasmo iniziale, ha osservato, i movimenti nel mondo arabo vanno visiti “più che come un rischio come un’opportunità e una sfida”. In molti dei cambiamenti che si vedono, ha affermato, c’à all’origine “un desiderio di maggiore giustizia e partecipazione alla vita politica”. Elementi questi che “non possono non incontrare una grande sintonia con i valori promossi dal cristianesimo”, dalla dignità della persona all’importanza della famiglia. Il cardinale Bertone ha, infine, risposto ad una domanda sul celibato dei sacerdoti. “La Chiesa – ha detto – basandosi sulle parole e l’esempio di Cristo considera il celibato come un’espressione del dono totale del sacerdote” al Signore e come un “modo particolarmente fecondo per partecipare alla costruzione della Chiesa”. Per questo, ha spiegato, si mantiene il celibato per i sacerdoti della Chiesa latina. Ed ha concluso auspicando una rinnovata promozione della pastorale delle vocazioni.


Ultimo aggiornamento: 24 settembre







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