Cardinale Vallini: scandali e abusi di denaro pubblico intollerabili. Padre Simone:
partiti incapaci di reagire
Nonostante la crisi e i sacrifici di tante famiglie “assistiamo al persistere di privilegi
di corporazioni, a scandali ed abusi di denaro pubblico che sono intollerabili”: è
quanto afferma, in un'intervista al settimanale della diocesi di Roma, il cardinale
Agostino Vallini. “Se non c'è una ripresa di senso morale individuale e collettivo
in termini di giustizia e di solidarietà sociale – sottolinea il vicario del Papa
per la diocesi di Roma - le leggi non bastano o non sono equilibrate''. Il porporato
invoca inoltre una distribuzione più equa dei sacrifici con il sostegno del potere
legislativo. Sugli scandali che stanno attraversando la politica Sergio Centofanti
ha intervistato padre Michele Simone, vicedirettore della rivista dei Gesuiti
“La Civiltà Cattolica”:
R. – Tutti noi
vediamo come aumenta il discredito nei confronti dei partiti. Questo sarà un elemento
che peserà, stando agli osservatori, nelle prossime non lontane elezioni. Nel dibattito
attuale, si tiene scarso conto da parte dei partiti di questa realtà: o si vogliono
chiudere gli occhi di fronte ad una realtà pesante che li condiziona, oppure ci si
affida al passato, a modi ormai superati di fare politica e di favorire la partecipazione.
D.
– In questo contesto, risalta ancora di più il distacco tra una certa politica e i
cittadini, vista l’attuale crisi economica, con tante famiglie che non riescono a
sbarcare il lunario …
R. – Sì, perché, come dicevo prima circa l’anti-politica
- gli elementi influenti, oltre al discredito oggettivo prodotto da questo atteggiamento
e comportamento di alcuni uomini politici - tutto questo porta anche all’astensionismo
dalle urne o al votare scheda bianca o a dare un voto di protesta ai partiti situati
all’estremità dello schieramento. E’ un momento difficile, perché l’elemento molto
negativo è, oltre il discredito nei confronti dei partiti, anche l’incapacità dei
partiti di reagire in maniera significativamente incisiva.
D. – La Chiesa,
da parte sua, continua ad esortare i cristiani a partecipare alla vita politica. Ma
il cittadino si sente sempre più inerme di fronte a certi atteggiamenti della politica
…
R. – Sì, questo è vero. I cattolici vengono esortati ad informarsi di ciò
che accade e a non mettere da parte tutto il resto.
D. – Quale il ruolo dei
cattolici che lei vede nella politica italiana attuale?
R. – Ma – come io ho
detto anche in altra sede – sarebbe opportuno che i cattolici impegnati direttamente
in politica rimanessero nei partiti dei quali fanno parte, animandoli dall’interno,
collegandosi con altri cattolici che condividono l’ispirazione della fede cattolica,
dimostrando la diversità dei cattolici rispetto alla maggioranza della politica.
D.
– Oggi il Papa, in un discorso all’Internazionale democristiana, cita il monito del
Libro della Sapienza, secondo cui “il giudizio è severo contro coloro che stanno in
alto”, monito dato però – ha sottolineato - non per spaventare ma per spronare ed
incoraggiare i governanti ad ogni livello …
R. – Questo è molto comprensibile
perché la reazione da parte dei partiti, della maggioranza dei partiti, è scarsa,
poco influente e non tiene conto di una necessaria partecipazione dei cittadini. E’
praticamente l’evoluzione del relativismo e del soggettivismo che quindi tiene scarsamente
conto della dimensione comunitaria, anche della politica.
D. – Cosa ci vorrebbe
per dare uno scrollone alla politica italiana?
R. – Uno scrollone verrà dalle
elezioni dell’anno prossimo: questo è indubitabile. Perché, come dicono tutti i sondaggi,
l’incidenza dell’anti-politica sarà significativa. I partiti per ora sembrano non
tenerne conto, mentre sarà un elemento che influirà parecchio.
D. – E lei che
speranze ha?
R. – Che ci sia un rinnovamento della classe politica e del comportamento
della classe politica. Quindi, non soltanto un cambiamento di soggetti, ma un procedere
diverso, più favorevole alla comunità degli elettori.