2012-09-21 14:27:24

Siria: duri scontri ad Aleppo. Assad tuona: il regime non cadrà


Oltre 70 le vittime delle violenze di ieri in Siria. Secondo fonti dell’opposizione vi sono stati combattimenti intensi in tutto il paese, soprattutto ad Aleppo, ancora sotto bombardamento da parte delle forze governative. Intanto, la rete siriana per i diritti umani, ha denunciato che dall’inizio della rivolta, marzo 2011, sono stati oltre 1.800 i bambini uccisi. Il servizio di Cecilia Seppia:RealAudioMP3

Dalle prime ore del mattino di ieri Aleppo era di nuovo sotto le bombe dell’aviazione militare siriana. Scontri anche ad Homs, Rastan e Deir al Azzor e già si contano le prime vittime della giornata, dopo il massacro di ieri che ha lasciato sul terreno 175 persone, 250 secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani, comprese le decine di civili caduti ieri sera sotto il raid che ha colpito un’ affollata stazione di benzina ad Ayn Issa, nell’estremo nord della Siria. Intanto, la comunità internazionale sembra paralizzata da una crisi che ha obbligato la gente a fuggire, le scuole a chiudere. Tra proposte di "no fly zone" e fallimenti diplomatici, il presidente Bashar al Assad torna a ripetere che “il regime non cadrà” e che “i ribelli non hanno alcuna possibilità di vittoria”. Poi, aggiunge che il governo è pronto a lasciare aperta la porta del dialogo agli oppositori, ma solo per chi sceglie di non imbracciare le armi. Tutti gli altri, afferma, esercitano attività terroristiche contro lo Stato e vanno fermati. Infine, Assad ribadisce la sua convinzione che l’intervento straniero non porterà nessun beneficio, nessun cambiamento.

Ultimo aggiornamento: 22 settembre 2012







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