Scandalo Regione Lazio: il governatore Pdl Polverini non si dimette
Tiene ancora banco lo scandalo alla Regione Lazio legato ai fondi del Pdl. Il Consiglio
regionale ha approvato ieri all’unanimità la proposta di legge che dispone il dimezzamento
delle commissioni ordinarie. Soddisfatta il presidente Renata Polverini che ha deciso
di non dimettersi. Intanto si apre anche il fronte Campania: oggi Fiamme Gialle nella
sede del Consiglio regionale. Giampiero Guadagni: Pressato dall’inchiesta
in corso e dalle campagna di stampa e tv, il Consiglio regionale del Lazio guidato
dal centrodestra corre ai ripari, approvando misure per ridurre le spese. Abolite
le commissioni speciali e dimezzate quelle permanenti. Con questi tagli, afferma la
governatrice Renata Polverini, i cittadini del Lazio avranno venti milioni in più,
che andranno all'assessorato al lavoro e politiche sociali. Obiettivo centrato, ha
detto la Polverini, che non intende dimettersi. All'opposizione che ha presentato
una mozione di sfiducia, Polverini risponde: allora anche il segretario del Pd Bersani
avrebbe dovuto dimettersi per i casi Lusi e Penati. Polverini incassa l’appoggio e
la solidarietà dei vertici nazionali del Pdl; ma il suo destino politico resta incerto.
La bufera giudiziaria sulla gestione dei fondi del Pdl potrebbe presto travolgere
altri esponenti di spicco del partito, oltre all’ex capogruppo Fiorito. E intanto
scoppia anche il caso Campania. Ieri la Guardia di Finanza ha acquisito una serie
di documenti presso la sede del Consiglio regionale. Iniziativa disposta nell'ambito
di una inchiesta della Procura di Napoli che ha aperto un fascicolo per l’ipotesi
di peculato. L’indagine è volta ad accertare eventuali irregolarità nella gestione
dei fondi destinati ai gruppi. Ultimo aggiornamento: 22 settembre 2012