Fondi Pdl: per la procura gestione "caotica". L'opinione dell'Azione Cattolica
La gestione dei fondi del finanziamento pubblico che finiva nelle casse dei gruppi
consiliari della Regione Lazio era "senza controllo", "spesso caotica", e con violazioni
di legge. E' quanto emerge dagli accertamenti degli inquirenti della Procura di Roma
che mercoledì hanno ascoltato per sette ore l'ex capogruppo del Pdl alla Pisana, Franco
Fiorito. Ieri la visita degli uomini della Guardia di Finanza agli uffici della Regione
per acquisire nuovi documenti. Intanto, si è dimesso il capogruppo del Pdl alla Pisana,
Francesco Battistoni mentre alla fine dell’incontro tra Berlusconi e i vertici del
partito, il coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa, ha detto che il caso è chiuso
e che la governatrice, Renata Polverini non si deve dimettere. Fissata per oggi la
riunione del Consiglio regionale da cui si attende una decisione definitiva in merito.
Alessandro Guarasci ha chiesto un commento sulla vicenda a Franco Miano,
presidente dell’Azione Cattolica.
R. – Sicuramente,
è l’espressione di una crisi veramente grande. I cittadini - in questo anche noi come
Azione Cattolica - e tutte le persone impegnate seriamente e sinceramente credo siano
sempre più disorientate rispetto a quanto viene fuori dalla politica. Ritengo che
tante persone dovrebbero fare un passo indietro e sicuramente dovremmo incentivare
la lotta alla corruzione.
D. – Lei parla di passi indietro, questo vuol dire
che la Polverini si deve dimettere, secondo lei?
R. – Io non entro, anche per
la caratteristica dell’Azione Cattolica, in uno specifico della congiuntura del momento.
Dico che per quanto riguarda le situazioni della vita politica, queste richiedono
la più grande trasparenza possibile. Questo vale sempre, ma in un tempo di crisi e
di difficoltà per tutti vale ancora di più. Mi riferisco anche, per esempio, a questioni
più generali: penso al limite dei mandati parlamentari, penso al fatto che bisognerebbe
far sì che vi sia un effettivo ricambio dal punto di vista della classe dirigente,
dal punto di vista dei partiti.
D. – Quello che è successo in questi giorni
al Pdl del Lazio in passato è avvenuto anche per altri partiti. Secondo lei, serve
una certificazione dei bilanci dei partiti?
R. – Sicuramente, sarebbe utile.
Io non vedo perché non si debbano sottoporre anche a questo vincolo i partiti politici,
che dovrebbero essere l’esempio della trasparenza e quindi non dovrebbero in nessun
modo avere timore di ogni forma di controllo.
D. – Ma non c’è anche il rischio
che ormai la politica si faccia solo con i soldi e sempre meno con le proposte concrete?
R.
– Io credo che prima di tutto la politica debba farsi con le proposte concrete. Naturalmente,
quelli che sono soldi pubblici, proprio per la concretezza delle proposte, vanno spesi
in modo pubblico e vanno quindi adeguatamente documentati. Bisogna recuperare i contenuti
fondamentali della politica, questioni legate al lavoro, ma anche questioni legate
alla riforma della legge elettorale, questioni legate alla riforma dei partiti. Voglio
mettere in luce tutto l’impegno, il lavorio che il mondo cattolico in questo momento
sta cercando di fare sul versante formativo proprio nella speranza di poter contribuire
al rinnovamento del nostro Paese.