Napoli: rinnovato il fenomeno della liquefazione del sangue di San Gennaro
Alle 9.11 di ieri mattina, si è rinnovato a Napoli l'atteso evento della liquefazione
del sangue di San Gennaro davanti a migliaia di persone, che affollavano fin dal mattino
la cattedrale per la festa del Santo, e alla presenza del cardinale Crescenzio Sepe.
La teca contenente le due ampolle con il sangue del Patrono di Napoli e della Campania
è stata offerta dall’arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe, al bacio
dei fedeli, in primis al sindaco della città, Luigi de Magistris. Toccante e forte
l’omelia pronunciata dal porporato, tra parole di accusa ma anche di speranza per
una città, come ha detto, “ancora offesa e violentata da nemici senza legge e dignità”.
Nemici che “contrabbandano le proprie trame di morte come forme di ‘protezione’, attraverso
lusinghe, denaro e incarichi di lavoro che puzzano di carcere, di sangue e di morte”.
Non poteva mancare un accenno alla lotta alla criminalità organizzata, che il cardinale
Sepe ha definito “il cancro maligno annidato sul corpo già martoriato della città,
uno dei motivi e degli obiettivi ricorrenti e urgenti ogni volta che si guarda allo
sviluppo e alle prospettive future perché Napoli merita di più: merita di guardare
avanti e in alto e per farlo ha bisogno di venire a capo di tutto ciò che ne ostacola
il cammino”. L’arcivescovo di Napoli ha ricordato poi il cantiere di speranza che
la Chiesa ha aperto sulla città in cui l’unico pass per accedervi sono “la buona volontà
e il sincero interesse per questa bella e tormentata città”. (A cura di Ersilia Gillio)