Ministro Agricoltura, "No alla cementificazione selvaggia"
"A Lipari mi risulta
che ci sia stata una cattiva gestione del territorio. Il Ministero provvederà a risarcire
parzialmente dei danni subiti in seguito all'alluvione dopo che la Regione ci attesterà
l'ammontare e l’eccezionalità delle avversità che li hanno causati. Anche per questo
motivo, sto facendo di tutto per far diffondere la sottoscrizione di polizze assicurative
contro i rischi meterologici; anche da Bruxelles è la soluzione che ci viene indicata
come quella più corretta per affrontare questo tipo di situazioni in futuro". Così
Mario Catania, Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, a margine dell'ampia
intervista ai nostri microfoni relativa al Ddl approvato dal Consiglio dei Ministri
per la valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo.
"Negli ultimi cinquant’anni le amministrazioni locali in Italia hanno assunto sempre
più un atteggiamento disattento di fronte a questo tipo di problema", sottolinea il
ministro. "La pianificazione del territorio non è mai stata a cuore della classe politica
locale. E le conseguenze si vedono. Dobbiamo dare una sterzata. Io non vorrei apparire
come un nemico dell’edilizia. Dobbiamo solo voltare pagina. Smettere di costruire
nuove strutture sui terreni agricoli, ma valorizzare e riusare le periferie urbane".
Soddisfatto del ritorno dei giovani all’agricoltura, il ministro condivide le lamentele
sulla eccessiva burocrazia che spesso scoraggia attività imprenditoriali in questo
ambito. "Il Governo - afferma - ha cominciato nei mesi scorsi a smontare questo affastellamento
che ha dimensioni però molto imponenti. Sarà un processo lungo". Le zone rurali con
maggior tasso di cementificazione sono proprio le aree più fertili, come la Pianura
Padana, cioè l'area agricola più vasta e produttiva della penisola. Catania, di recente
tornato da una ricognizione nelle zone emiliane colpite dal sisma, riferisce che "le
cose procedono bene, anche se ci sono alcuni aggiustamenti da fare nella rapidità
con cui i flussi finanziari affluiscono in Regione". Il ministro inoltre si augura
una più trasparente pubblicità che premi i 'veri' agriturismi che danno un effettivo
sostegno all'economia agricola, e parla anche di grandi opere, soffermandosi sulla
Tav "che non può essere rimessa in discussione". Punta tuttavia il dito sulla risorsa
acqua: "Se non facciamo subito una forte politica di realizzazione di infrastrutture
dirette allo stoccaggio, alla conservazione e alla corretta distribuzione dell’acqua
- avverte - avremo seri problemi per i prossimi decenni". E le proteste dei 'forconi'
in Sicilia e dei pastori in Sardegna? "Non le abbiamo dimenticate. Sarebbe bene però
- afferma il ministro - che le due Regioni si attivassero un po’ meglio per fare ciò
che già potrebbero fare. Per esempio già ci sono le disposizioni per impedire le contraffazioni
che riguardano prodotti che vengono dal nordafrica eche sono spacciati per prodotti
italiani. Le Regioni dovrebbero essere un po’ più attive nelle attività di controllo.
C’è comunque una grande questione relativa a queste due isole che, oltre a soffrire
dell'handicap dell’insularità, mostrano anche una situazione di inefficienza delle
filiere produttive che impedisce ai produttori stessi di avere una remunerazione adeguata.
Ne sto parlando a Bruxelles - rassicura Catania - per cercare soluzioni nuove della
politica agricola europea". (intervista di Antonella Palermo)