L’aspettativa di vita in America Latina è cresciuta di quattro anni nell’arco dell’ultimo
decennio grazie a una riduzione della mortalità dell’11% di cui, tuttavia, nella regione
più disuguale del pianeta, non hanno beneficiato tutti i gruppi sociali. Secondo un
rapporto dell’Organizzazione panamericana della Salute (Ops), presentato a Washington
dove è in corso l’assemblea ministeriale dell’organismo - riferisce l'agenzia Misna
- nel 2000 l’età media degli abitanti della regione era di 72,2 anni, nel 2010 di
76,2 anni; tra il 2000 e il 2009 il numero delle persone di età superiore ai 60 è
salito da 92 milioni a quasi 120 milioni mentre grazie a progressi nell’accesso alla
sanità pubblica la mortalità è diminuita. Tuttavia, “se vogliamo ottenere una maggiore
speranza di vita e una maggiore qualità della vita, è essenziale lottare senza sosta
per l’uguaglianza nella salute pubblica” si legge nel rapporto, una sorta di bilancio
del governo della direttrice uscente dell’Ops, l’argentina Mirta Roses. Roses ha ricordato
inoltre che per l’America Latina persistono molte sfide come l’Hiv/Aids, il ritorno
in alcune aree del colera, le malattie non trasmissibili, i decessi per incidenti
stradali o armi da fuoco, le carenze relative all’assistenza alle infermità mentali.
(R.P.)